Gilles Barbedette (Rennes, 28 gennaio 1956 – Parigi, 30 marzo 1992) è stato uno scrittore, traduttore e attivista francese per i diritti LGBT.
Direttore della collana “Letteratura straniera” delle Éditions Rivages, è stato anche critico letterario, traduttore dall'inglese e giornalista di Le Monde[1]. In particolare ha tradotto e fatto conoscere in Francia gli scrittori Edmund White, e Vladimir Nabokov, compresa la sua corrispondenza con Edmund Wilson ed Eva Figes. Attivista gay, è stato il fondatore[2], e poi animatore insieme all'attivista e compagno Jean Blancart[3], di uno dei primi gruppi del GLH a Renne (Groupes de libération homosexuelle), movimento sviluppatosi nelle principali città della Francia tra il 1970 e il 1980 per la liberazione omosessuale. Giornalista di Gai pied, è con Daniel Defert e il compagno Jean Blancart[4] fondatore di AIDES, associazione francese di lotta all'HIV e AIDS. La sua morte prematura, a causa dell'AIDS, gli ha impedito di completare l'edizione delle opere complete di Nabokov per la Bibliothèque de la Pléiade. È sepolto nel cimitero di Père-Lachaise a Parigi.
Nel 1984 insieme ad André Scala ha intervistato Michel Foucault a pochi giorni dalla morte; alcune parti dell'intervista sono rimaste inedite fino al 2014 quando il quotidiano francese Libération le ha pubblicate[5].
La sua ultima opera, pubblicata postuma nel 1993, Mémoires d'un jeune homme devenu vieux (Memorie di un giovane uomo divenuto vecchio), mai tradotta in italiano, è un diario che l'autore ha iniziato a scrivere subito dopo la morte del compagno Jean Blancart avvenuta nel dicembre 1986 e con il quale aveva condiviso la vita fin dal 1975[6], e narra la sua condizione di malato terminale di AIDS. L'opera rappresenta un'importante testimonianze letteraria della letteratura francese sull'AIDS[7].
I suoi ultimi giorni di vita sono narrati nel romanzo L'accompagnamento dell'amico De Ceccatty.
Il suo archivio costituito da manoscritti di romanzi, traduzioni e corrispondenza (tra gli altri con Vera Nabokov, René de Ceccatty, Daniel Defert, membri della famiglia Gallimard, Hervé Guibert, Maurice Nadeau e Edmund White), è conservato presso l'Institut Mémoires de l'édition contemporaine[8].