Nel wrestling, il termine gimmick indica le caratteristiche e il comportamento assegnati a un wrestler, un manager o una valletta, utili a suscitare un maggior interesse del pubblico[1]. Più in generale, la gimmick equivale al personaggio che il lottatore interpreta negli spettacoli proposti dalla federazione in cui si esibisce. Una vecchia definizione avente lo stesso significato e oggi non più in uso è gizzmo[2].
La gimmick è parte integrante dello svolgimento degli eventi (episodi televisivi o pay-per-view) tanto quanto ne fanno parte le storyline o le faide e può prevedere una maschera o un costume, un trucco cosmetico su viso e corpo e anche frasi e slogan che vengono urlati verso il pubblico o ai propri avversari. In altre parole, si può definire una gimmick assegnata ad un wrestler come il ruolo cinematografico o teatrale svolto da un attore e queste personalità servono ad aumentare l'interesse verso un lottatore indipendentemente dalle sue qualità atletiche. Le gimmick possono essere reali o inverosimili e il loro scopo è sempre strettamente legato al coinvolgimento del pubblico e, quindi, agli ascolti.
Nel wrestling americano, una gimmick può avere mille sfacettature e prevedere ogni tipo di ruolo o forma nonché ispirarsi e riferirsi a qualsiasi personaggio. Nella Lucha Libre messicana, alla gimmick viene spesso associata una maschera che copre il viso e nel puroresu giapponese è tradizione non ricorrere a vere e proprie gimmick limitando i tratti caratterizzanti del personaggio al solo costume e senza la divisione tra face e heel.
In genere, il business del wrestling tende a riciclare le gimmick del passato e spesso (e nei casi di wrestler che cambiano federazione) si cerca di assegnarne di simili agli stessi con lo scopo di mantenere a aumentare il favore del pubblico e (di ovvia conseguenza), tenere alti gli ascolti. Ne sono un esempio i The American Wolves della federazione Ring of Honor che, passati alla Total Nonstop Action Wrestling, furono riproposti come The Wolves.