Giovanni Gentile | |
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Gentile ai tempi del direttorato alla Scuola Normale di Pisa (1928-36 e 1937-43). | |
Ministro della pubblica istruzione | |
Durata mandato | 31 ottobre 1922 – 1º luglio 1924 |
Capo del governo | Benito Mussolini |
Predecessore | Antonino Anile |
Successore | Alessandro Casati |
Senatore del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 5 novembre 1922 – 5 agosto 1943 |
Legislatura | XXVI |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Nazionale Fascista |
Titolo di studio | Laurea in Filosofia |
Professione | Docente universitario, filosofo |
Giovanni Gentile (Castelvetrano, 29 maggio 1875[1] – Firenze, 15 aprile 1944) è stato un filosofo, pedagogista e politico italiano.
Fu, insieme a Benedetto Croce, uno dei maggiori esponenti del neoidealismo filosofico e dell'idealismo italiano, nonché tra i più importanti protagonisti della cultura italiana nel XX secolo, cofondatore dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana e, da ministro, artefice, nel 1923, della riforma della pubblica istruzione nota come Riforma Gentile.[2] La sua filosofia è detta attualismo.
Di formazione liberale,[3] fu inoltre figura di spicco del fascismo italiano, del quale contribuì a orientarne l'ideologia.[4] In seguito alla sua adesione alla Repubblica Sociale Italiana, fu ucciso durante la seconda guerra mondiale da alcuni partigiani dei GAP.