Giovanni di Brienne

Giovanni I di Brienne
“Ritratto dell'imperatore e re Giovanni di Brienne”, olio su tela, di François-Édouard Picot, 1845
(Reggia di Versailles, Francia)
Imperatore-reggente di Costantinopoli
Stemma
Stemma
In carica1229 –
23 marzo 1237
(in nome di Baldovino II)
PredecessoreBaldovino II con Maria di Courtenay
SuccessoreBaldovino II
Re di Gerusalemme
In carica14 settembre 1210 –
aprile 1212
(jure uxoris con la moglie Maria)
IncoronazioneTiro, 3 ottobre 1210
PredecessoreMaria del Monferrato
SuccessoreJolanda o Isabella II
Reggente del Regno di Gerusalemme
In carica1212 –
1225
(per la figlia Jolanda)
Nascita1158 circa
MorteCostantinopoli, 23 marzo 1237
DinastiaBrienne
PadreErardo II di Brienne
MadreAgnese di Montfaucon
ConsortiMaria degli Aleramici
Stefania di Armenia
Berengaria di León
Figlidi primo letto:
Jolanda o Isabella
di secondo letto:
Giovanni
di terzo letto:
Maria
Alfonso
Giovanni
Luigi
ReligioneCattolicesimo

Giovanni di Brienne, noto anche come Giovanni I[1] (in francese: Jean de Brienne; 1158 circa[2]Costantinopoli, 23 marzo 1237[3]) è stato un nobile, condottiero e poeta francese, figlio del conte Erardo II di Brienne, sposò nel 1210 la regina Maria e, in quanto suo marito, fu re di Gerusalemme fino alla morte della consorte, avvenuta nel 1212. Continuò a governare il regno di Gerusalemme in qualità di reggente di sua figlia Jolanda[1] fino al 1225, anno della sua incoronazione e del suo matrimonio con Federico II di Svevia. Nel 1229[4] venne eletto imperatore latino di Costantinopoli in qualità di reggente di Baldovino II[3][4] e mantenne tale titolo fino al 1237, anno della sua morte.[2][3][4]

  1. ^ a b Giovanni I (di Brienne), in sapere.it. URL consultato il 30 aprile 2018.
  2. ^ a b Giovanni di Brienne, in blogspot.it. URL consultato il 30 aprile 2018.
  3. ^ a b c GIOVANNI DI BRIENNE, RE DI GERUSALEMME E IMPERATORE LATINO DI COSTANTINOPOLI, in Treccani. URL consultato il 30 aprile 2018.
  4. ^ a b c GIOVANNI di Brienne, re di Gerusalemme e imperatore latino di Costantinopoli, in Treccani. URL consultato il 30 aprile 2018.

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