San Girolamo Emiliani | |
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Giandomenico Tiepolo, San Girolamo Miani (1759); olio su tela, Cappella di Zianigo, Ca' Rezzonico, Venezia | |
Fondatore dei Chierici Regolari di Somasca | |
Nascita | Venezia, 1486 |
Morte | Somasca, 8 febbraio 1537 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 23 aprile 1747 da papa Benedetto XIV |
Canonizzazione | 16 luglio 1767 da papa Clemente XIII |
Santuario principale | Santuario di San Girolamo Emiliani |
Ricorrenza | 8 febbraio; 20 luglio (messa tridentina) |
Attributi | crocefisso, bambino, ceppi e catene della prigionia |
Patrono di | orfani, gioventù abbandonata |
Girolamo Emiliani, noto anche come Miani (Venezia, 1486 – Somasca, 8 febbraio 1537), è stato un religioso italiano.
Fondatore dell'ordine dei Chierici Regolari di Somasca, è stato proclamato santo da papa Clemente XIII nel 1767 e dichiarato patrono della gioventù abbandonata nel 1928 da papa Pio XI. Una sua statua si trova nella Basilica di San Pietro fra quelle dei grandi fondatori di Ordini religiosi.
Le differenti tappe della vita di San Girolamo, prima e dopo la conversione, rivelano alcuni tratti salienti che hanno segnato quell'epoca della storia. Da una parte una rinascita del paganesimo, che penetra e contagia perfino alcuni importanti settori e membri della comunità cristiana; dall'altra parte l'affermarsi e l'espandersi, in seno alla stessa comunità, per convinzione o reazione, di forze nuove, con il proposito di riformare la Chiesa, dal di dentro e dal di fuori: come affermò lo stesso Emiliani, "riportando in vita lo stato di santità dei tempi apostolici".
Girolamo Miani è anche un precursore rivoluzionario di una nuova esperienza formativa che si andava sviluppando nei primi decenni del XVI secolo, e che avrebbe poi avuto il suo potenziamento durante il processo di industrializzazione: l'apprendistato. Egli istituisce la prima "scuola-bottega", dove gli orfani da lui raccolti imparavano un mestiere lavorando in "arte honorata" sotto la tutela di un maestro ingaggiato appositamente, al di fuori del sistema di corporazioni, che prevedeva invece l'apprendistato esclusivamente ai suoi membri che andavano a bottega presso il maestro e non viceversa.[1]
A Venezia Girolamo fonda l'Ospedale del Bersaglio (o Chiesa dell'Ospedaletto o di Santa Maria dei Derelitti) e dirige per un anno l'Ospedale degli Incurabili. Fonda opere per orfani a Bergamo, a Somasca, a Como, a Pavia, a Brescia e il celebre Orfanotrofio dei Martinitt a Milano.
Tra gli allievi delle scuole dei Padri Somaschi si ricordano Luisa Bergalli, Alessandro Manzoni, san Luigi Guanella, il beato Giovanni Battista Scalabrini.
«Orientato dalle sue vicende familiari, a motivo delle quali era divenuto tutore dei suoi nipoti rimasti orfani, san Girolamo maturò l'idea che la gioventù, soprattutto quella disagiata, non può essere lasciata sola, ma per crescere sana ha bisogno di un requisito essenziale: l'amore. In lui l'amore superava l'ingegno, e poiché era un amore che scaturiva dalla stessa carità di Dio, era pieno di pazienza e di comprensione: attento, tenero e pronto al sacrificio come quello di una madre.»