I Giudici biblici (in ebraico שופטים?, Shôphaatîm o shoftim)[1] sono dei personaggi biblici che ricoprivano il ruolo di governanti e capi militari, oltre a presiedere le udienze.[2]
Nel Libro dei Giudici sono presentati come capi militari, civili e spirituali ispirati da Dio in determinate occasioni per liberare una o più tribù Israelitiche dalla minaccia delle popolazioni vicine oppure per guidare gli Israeliti in guerra.[3] Tuttavia, come si può dedurre dalla grave ed oscura situazione sociopolitica che vivevano allora gli Israeliti[senza fonte], i giudici in questione non erano sempre dei leader religiosamente devoti o degli statisti eccezionali, ma più che altro individui ambiziosi ed eroi locali (in quanto non si era ancora riuscita a riconquistare un'unità nazionale definita). Il loro governo sull'antico Israele è durata all'incirca dal 1150 a.C. fino al 1025 a.C., cioè fino all'elezione del primo Re d'Israele, Saul.
Accanto a queste figure di stampo militare, il libro racconta anche dei giudici responsabili dell'ordinaria amministrazione e della vita legislativa all'interno delle varie tribù, i cosiddetti giudici minori.
Questi personaggi accompagnano la storia del popolo ebraico dall'insediamento in Palestina al tempo di Giosuè e fino all'avvento della monarchia con il re Saul. Dopo la conquista di Canaan da parte di Giosuè, le tribù d'Israele avevano formato una debole confederazione. Siccome in questo periodo e nei seguenti periodi di crisi non ci fu mai un governo centrale, il popolo ebraico venne guidato da questi giudici scelti ad hoc.[4]