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Fu allievo di Sabin fino a che questi prese le distanze da lui, sul piano personale e professionale, quando si accorse che i risultati ottenuti da Tarro non erano scientificamente riproducibili, ritirando la sua firma dagli studi che stavano realizzando insieme.[1][2][3][4]
Il suo nome compare sulla stampa alla fine degli anni '70 per aver studiato il "male oscuro" che colpì Napoli in quegli anni,[5] e torna alla ribalta mediatica nel 2020, in occasione della diffusione in Italia della pandemia di COVID-19,[6] per le sue esternazioni contrarie agli indirizzi consolidati della comunità scientifica[7][8] e per le incongruenze emerse nel suo curriculum vitae.[9]
^ Angela Santoni, Il caso Tarro e la verifica delle fonti (Dichiarazione della Società Italiana di Immunologia Clinica e Allergologia), su pattoperlascienza.it, 23 aprile 2020. URL consultato il 21 maggio 2020 (archiviato il 1º maggio 2020).