Giuseppe II d'Asburgo-Lorena | |
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Ritratto di Giuseppe II d'Asburgo-Lorena di Anton von Maron del 1775 | |
Imperatore Eletto dei Romani | |
In carica | 18 agosto 1765 – 20 febbraio 1790 |
Predecessore | Francesco I |
Successore | Leopoldo II |
Re dei Romani | |
In carica | 27 marzo 1764 – 18 agosto 1765 |
Incoronazione | 3 aprile 1764, Francoforte sul Meno |
Predecessore | Giuseppe I (precedente) |
Successore | titolo abolito |
Re d'Ungheria e di Boemia Arciduca d'Austria | |
In carica | 29 novembre 1780 – 20 febbraio 1790 |
Predecessore | Maria Teresa |
Successore | Leopoldo II |
Nome completo | tedesco: Joseph Benedikt August Johann Anton Michael Adam in italiano: Giuseppe Benedetto Augusto Giovanni Antonio Michele Adamo |
Altri titoli | Re di Germania Duca di Milano e Mantova Duca di Brabante Conte delle Fiandre |
Nascita | Vienna, 13 marzo 1741 |
Morte | Vienna, 20 febbraio 1790 (48 anni) |
Luogo di sepoltura | Cripta Imperiale, Vienna |
Dinastia | Asburgo-Lorena |
Padre | Francesco I di Lorena |
Madre | Maria Teresa d'Austria |
Coniugi | Isabella di Parma Maria Giuseppa di Baviera |
Figli | Maria Teresa Maria Cristina |
Religione | Cattolicesimo |
Firma |
Giuseppe Benedetto Augusto Giovanni Antonio Michele Adamo d'Asburgo-Lorena (Vienna, 13 marzo 1741 – Vienna, 20 febbraio 1790) è stato Imperatore dei Romani dal 1765, dapprima associato al trono sui domini della famiglia d'Asburgo con la madre Maria Teresa fino alla morte di lei, avvenuta nel 1780, e quindi anche arciduca d'Austria e unico regnante fino alla sua morte, avvenuta nel 1790.
lluminato e poco cattolico, durante il suo regno venne considerato dai suoi contemporanei come il tipico rappresentante del "dispotismo illuminato", non credendo nel diritto divino dei re, e come imperatore continuò l'opera della madre secondo i principi del giurisdizionalismo.
La sua politica ecclesiastica si ispirava al febronianesimo e fu chiamata giuseppinismo in suo onore. Con essa l'imperatore intendeva unificare nelle mani dello Stato i poteri sul clero nazionale, sottraendoli al papa e ai suoi rappresentanti, i nunzi apostolici, in maniera molto simile al gallicanesimo francese. Per questa sua propensione a interessarsi agli affari ecclesiastici venne soprannominato anche re sacrestano.