Giuseppe Zanardelli

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Giuseppe Zanardelli

Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia
Durata mandato15 febbraio 1901 –
3 novembre 1903
MonarcaVittorio Emanuele III
PredecessoreGiuseppe Saracco
SuccessoreGiovanni Giolitti

Presidente della Camera dei deputati
Durata mandato23 novembre 1892 –
20 febbraio 1894
PredecessoreGiuseppe Biancheri
SuccessoreGiuseppe Biancheri

Durata mandato5 aprile 1897 –
14 dicembre 1897
PredecessoreTommaso Villa
SuccessoreGiuseppe Biancheri

Durata mandato16 novembre 1898 –
25 maggio 1899
PredecessoreGiuseppe Biancheri
SuccessoreLuigi Chinaglia

Ministro di grazia e giustizia
Durata mandato29 maggio 1881 –
25 maggio 1883
PresidenteAgostino Depretis
PredecessoreTommaso Villa
SuccessoreBernardino Giannuzzi-Savelli

Durata mandato4 aprile 1887 –
6 febbraio 1891
PresidenteFrancesco Crispi
PredecessoreDiego Tajani
SuccessoreLuigi Ferraris

Durata mandato14 dicembre 1897 –
1º giugno 1898
PresidenteAntonio di Rudinì
PredecessoreEmanuele Gianturco
SuccessoreTeodorico Bonacci

Ministro dei lavori pubblici
Durata mandato20 novembre 1876 –
14 novembre 1877
PresidenteAgostino Depretis
PredecessoreSilvio Spaventa
SuccessoreFrancesco Paolo Perez

Deputato del Regno di Sardegna
Durata mandato2 febbraio 1860 –
17 dicembre 1860
LegislaturaVII
CollegioGardone Val Trompia
Sito istituzionale

Deputato del Regno d'Italia
Durata mandato18 febbraio 1861 –
2 ottobre 1882
LegislaturaVIII, IX, X, XI, XII, XIII, XIV
CollegioIseo
Sito istituzionale

Durata mandato22 novembre 1882 –
27 settembre 1892
LegislaturaXV, XVI, XVII
CollegioBrescia

Durata mandato23 novembre 1892 –
26 dicembre 1903
SuccessoreGiovanni Quistini
LegislaturaXVIII, XIX, XX, XXI
CollegioIseo

Dati generali
Partito politicoSinistra storica
Titolo di studiolaurea
UniversitàUniversità degli Studi di Pavia

Università di Pisa

Giuseppe Zanardelli
Zanardelli da giovane
NascitaBrescia, 26 ottobre 1826
MorteToscolano Maderno, 26 dicembre 1903
Luogo di sepolturaCimitero di Brescia
ReligioneCristiana cattolica
Dati militari
Paese servito Regno di Sardegna
Forza armata Regia Armata Sarda
CorpoCorpi Volontari Lombardi
Cacciatori delle Alpi
Anni di servizio1848 - 1849 / 1859 - 1860
GradoSoldato
ComandantiGaetano Tibaldi
Giuseppe Garibaldi
GuerreMoti del 1848
Prima guerra d'indipendenza italiana
Seconda guerra d'indipendenza italiana
CampagneCampagna del Trentino
BattaglieBattaglia di Sclemo
Dieci giornate di Brescia
AzioniAttacco a un convoglio austriaco di rifornimenti scortato da 180 soldati
Frase celebreL'Italia ha troppe leggi, temperate dall'inosservanza.
Altre carichePresidente del Consiglio dei ministri
Presidente della Camera dei deputati
Ministro di Grazia e Giustizia
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Giuseppe Zanardelli (Brescia, 26 ottobre 1826Toscolano Maderno, 26 dicembre 1903) è stato un patriota e politico italiano.

Monumento a Giuseppe Zanardelli in Via XX settembre a Brescia di Davide Calandra
Monumento a Giuseppe Zanardelli in Via XX settembre a Brescia di Davide Calandra.

Militante democratico, partecipò ai moti del 1848 in Lombardia. Fu esule in Toscana, nel 1849, e in Svizzera, nel 1859, per poi tornare a Brescia in occasione della seconda guerra d'indipendenza italiana. Fu ininterrottamente eletto alla Camera dei deputati del Regno d'Italia dal 1860 fino alla morte, militando tra le file della Sinistra storica; dopo che nel 1876 questa formazione politica prese il potere, Zanardelli ricoprì vari incarichi ministeriali in numerosi governi di Sinistra.

Ostile al trasformismo di Agostino Depretis, formò insieme ad altri esponenti democratici (Francesco Crispi, Giovanni Nicotera, Alfredo Baccarini e Benedetto Cairoli) una corrente interna d'opposizione detta pentarchia. Ministro di grazia e giustizia nel governo Crispi I, fu autore del nuovo codice penale, rimasto in vigore fino al 1930 e altamente avanzato per l'epoca, in quanto aboliva la pena di morte. Allontanatosi da Crispi per la sua politica coloniale africana, divenne presidente della Camera e poi guardasigilli nel governo di Rudinì IV, dimettendosi dopo la repressione dei moti di Milano nel 1898. La sua presidenza del Consiglio, durata dal 1901 al 1903, con Giovanni Giolitti agli Interni, segnò l'inizio e la preparazione della successiva età giolittiana.


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