Global Peace Index

Mappa del mondo secondo il Global Peace Index del 2021. I paesi che appaiono più verdi sono classificati come più pacifici, i paesi che appaiono più rossi sono classificati come meno pacifici.
Variazione del numero di paesi in ogni classificazione GPI dal 2007 al 2011
L'Istituto per l'Economia e la Pace (Institute for Economics and Peace) produce il Global Peace Index

L'Indice della Pace Globale (GPI) è un tentativo di classificare gli Stati e le regioni in base a fattori che ne determinino lo stato di pacificità, o meglio l'attitudine di un determinato paese a essere considerato pacifico. L'indice è prodotto su base annuale ed è sviluppato dall'Institute for Economics and Peace (IEP) in collaborazione con un équipe internazionale di esperti di pace da istituti e da think tank su dati forniti e rielaborati dall'Economist Intelligence Unit, società di ricerca e consulenza che fornisce analisi sulla gestione di Stati e aziende. La lista è stata pubblicata per la prima volta nel maggio 2007 e in seguito ogni maggio o giugno successivo. Si ritiene sia il primo studio di classificazione di Stati secondo i relativi tassi di pacificità.

Lo studio classifica 163 Stati. È l'invenzione dell'imprenditore australiano Steve Killelea ed è approvato da personalità quali Kofi Annan, il Dalai Lama, l'ex Presidente finlandese Martti Ahtisaari, Muhammad Yunus e l'economista Jeffrey Sachs, l'ex Presidente irlandese Mary Robinson, l'ex Presidente statunitense Jimmy Carter.

I fattori analizzati dagli autori includono fattori interni, quali i livelli di violenza e crimini nello Stato e fattori relativi alle relazioni estere, quali la spesa militare.


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