Gneo Pompeo | |
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Console della Repubblica romana | |
Testa di Pompeo fatta di marmo (55 a.C. circa) conservata nel Museo del Louvre di Parigi | |
Nome originale | Gnaeus Pompeius[1] |
Nascita | 29 settembre 106 a.C. Picenum |
Morte | 28 settembre 48 a.C. Pelusio |
Sepoltura | Albano Laziale |
Coniuge | Antistia (86 a.C. - 82 a.C., div.) Emilia Scaura (82 a.C. - 82 a.C., ved.) Mucia Terzia (79 a.C. - 61 a.C., div.) Giulia (59 a.C. - 54 a.C., ved.) Cornelia Metella (52 a.C. - 48 a.C.) |
Figli | da Mucia Gneo Pompeo Pompea Sesto Pompeo |
Gens | Pompeia |
Padre | Gneo Pompeo Strabone |
Madre | Lucilia |
Consolato | 70 a.C. 55 a.C. 52 a.C. |
Proconsolato | 78 a.C. - 71 a.C. in Spagna; |
Gneo Pompeo Magno | |
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Nascita | Picenum, 29 settembre 106 a.C. |
Morte | Pelusio, 28 settembre 48 a.C. |
Cause della morte | decapitazione |
Luogo di sepoltura | Albano Laziale |
Etnia | Italico |
Religione | Religione romana |
Dati militari | |
Paese servito | Repubblica romana |
Forza armata | Esercito romano |
Arma | Fanteria |
Grado | Imperator (comandante supremo) |
Guerre | |
Campagne | |
Battaglie | |
Comandante di | esercito romano |
Altre cariche | Politico |
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Gneo Pompeo Magno (in latino: Gnaeus Pompeius Magnus[1]; nelle epigrafi: CN·POMPEIVS·CN·F·SEX·N·MAGNVS[2]; Picenum, 29 settembre 106 a.C. – Pelusio, 28 settembre 48 a.C.) è stato un militare e politico romano, prima alleato e poi avversario di Gaio Giulio Cesare.
Abile generale e condottiero sagace ed esperto, Pompeo, originario del Piceno e figlio di Gneo Pompeo Strabone, divenne famoso fin dalla giovane età per una serie di brillanti vittorie durante la guerra civile dell'83-82 a.C. divenendo il principale luogotenente di Lucio Cornelio Silla. Negli anni seguenti divenne il personaggio politico più prestigioso e potente di Roma grazie alle sue continue vittorie contro Marco Emilio Lepido, Quinto Sertorio, gli schiavi di Spartaco, i pirati del Mediterraneo.
Si alleò inizialmente con Gaio Giulio Cesare e Marco Licinio Crasso nel primo triumvirato; secondo gli accordi, Cesare sarebbe stato eletto console con l'appoggio politico di Pompeo e finanziario di Crasso; in cambio, una volta eletto, avrebbe ratificato i provvedimenti presi in Oriente da Pompeo e concesso le terre ai suoi veterani; avrebbe inoltre approvato riforme in favore dei cavalieri (equites), cui era legato Crasso.
Dopo il rinnovamento del triumvirato a Lucca del 56 a.C. venne confermato proconsole in Spagna Citeriore e Spagna Ulteriore. In seguito si affiancò alla fazione repubblicana e combatté la guerra civile contro Cesare nel 49-48 a.C; sconfitto irrimediabilmente nella battaglia di Farsalo, fuggì in Egitto dove venne ucciso a tradimento.
Suo figlio, Sesto Pompeo, continuò la guerra contro Giulio Cesare, ma anche lui fu sconfitto.
Personaggio discusso, altamente apprezzato da alcuni e fortemente criticato da altri, Gneo Pompeo rimane una delle personalità più importanti della storia di Roma antica.