Google Workspace

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Da sinistra: Gmail, Google Calendar, Google Drive, Documenti Google e Google Meet
Da sinistra: Gmail, Google Calendar, Google Drive, Documenti Google e Google Meet
Da sinistra: Gmail, Google Calendar, Google Drive, Documenti Google e Google Meet
GenereCloud computing
SviluppatoreGoogle LLC
Data prima versionefebbraio 2006
Sistema operativoApplicazione Web (non in lista)
Android
iOS
Licenzalicenza proprietaria
(licenza non libera)
Sito webworkspace.google.com/

Google Workspace (in precedenza Google Apps e in seguito G Suite) è una suite di software e strumenti di produttività per il cloud computing e per la collaborazione, offerta in abbonamento da Google.

Include le diffuse applicazioni Web di Google tra cui Gmail, Hangouts, Calendar e Currents per la comunicazione; Drive per l'archiviazione; Documenti, Keep, Moduli e Sites per la produttività e la collaborazione; e, a seconda del piano, un pannello di amministrazione per la gestione del vault, degli utenti e dei servizi[1].

Nonostante questi prodotti siano disponibili gratuitamente per uso domestico, Workspace offre vantaggi specifici per le organizzazioni ovvero in ambito professionale quali indirizzi email personalizzati in base al dominio (@tuaazienda.it), 30 GB di spazio minimo di memorizzazione per documenti ed email ad utente, nonché assistenza telefonica e tramite email 24/24[2].

In quanto soluzione di cloud computing, offre un approccio diverso rispetto ai software di produttività personale per l'ufficio in commercio, offrendo l'hosting delle informazioni dei clienti nella rete di data center sicuri di Google[3], o su server tradizionali gestiti internamente e fisicamente nelle sedi aziendali[4].

Secondo Google, più di 5 milioni di organizzazioni nel mondo utilizzano Google Apps, tra cui il 50% delle aziende della classifica Fortune 500[5].

  1. ^ Google, What's included in Google Apps for Work?, su google.com, Google, 2 dicembre 2014. URL consultato il 2 dicembre 2014.
  2. ^ Article in Wired, Wired, 7 ottobre 2011. URL consultato il 7 ottobre 2011.
  3. ^ Cade Metz, Article in Mashable, Mashable, 3 marzo 2010. URL consultato il 3 marzo 2010.
  4. ^ Cade Metz, Article in Business Bee, Business Bee, 21 febbraio 2014. URL consultato il 21 febbraio 2014.
  5. ^ Article in CNet, Cnet, 2 settembre 2014. URL consultato il 2 settembre 2014.

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