Grace Jones | |
---|---|
Grace Jones nel 2011 | |
Nazionalità | Giamaica |
Genere | Pop[1][2][3] Disco[4][5][6] New wave[7][8] |
Periodo di attività musicale | 1973 – in attività |
Album pubblicati | 21 |
Studio | 11 |
Raccolte | 10 |
Sito ufficiale | |
Grace Jones, nata Grace Beverly Jones (Spanish Town, 19 maggio 1948), è una cantante, attrice e modella giamaicana.
Carismatica figura della musica disco-pop, nota per il suo marcato stile androgino, nel 1999 è stata inserita alla posizione 82 nel sondaggio di VH1 100 Greatest Women of Rock and Roll.
Nata in Giamaica, ha iniziato la sua carriera come modella prima a New York e poi a Parigi (città nella quale divideva l'appartamento con la supermodella Jerry Hall e la futura attrice Jessica Lange), sfilando per Yves Saint Laurent, Claude Montana, Azzedine Alaïa, Kenzo Takada e lavorando con fotografi del calibro di Helmut Newton, Hans Feurer e Guy Bourdin.
Nel 1975 inizia la sua carriera discografica assicurandosi un contratto con l'etichetta Island Records per la pubblicazione di sei album, i primi tre caratterizzati da un sound prettamente disco che la consacreranno come artista di punta della scena gay dei club newyorkesi. In seguito, a partire dagli anni ottanta opterà per un sound new wave, reggae, funk, post-punk e pop, collaborando con il grafico, artista e illustratore Jean-Paul Goude, con cui ha iniziato una relazione sentimentale e che contribuì a riplasmare la sua immagine oltre a realizzare le copertine dei suoi dischi.[9][10]
Negli anni settanta Jones entra a far parte della vita mondana, apparendo in vari locali glamour della scena newyorkese, come lo Studio 54, le cui performance e stravaganze la consacreranno come icona pop[11].
Nella seconda metà degli anni ottanta collabora anche con Andy Warhol e Keith Haring per la realizzazione del videoclip di I'm Not Perfect (But I'm Perfect for You); i due artisti disegnano per lei una grossa tela decorata poi trasformata in enorme gonna indossata da Jones. Keith Haring collaborò con lei anche dipingendole il corpo per alcune esibizioni al Paradise Garage, discoteca in voga della New York anni ottanta.
Nel 1982, ha pubblicato A One Man Show, VHS della performance omonima dal vivo che le è valsa una nomination come miglior album video alla ventiseiesima edizione dei Grammy Awards.
Nell'arco della sua carriera ha piazzato quattro singoli al primo posto della classifica dance di Billboard (I Need a Man, Slave to the Rhythm, Love on Top of Love e Sex Drive) e diversi altri suoi singoli sono entrati nelle top 40 di molti paesi come La Vie en rose (cover di Édith Piaf), il classico di Astor Piazzolla Libertango reintitolato I've Seen That Face Before (Libertango), utilizzato anche nella colonna sonora del film Frantic di Roman Polański e Pull Up to the Bumper del 1981, che rimase per sette settimane al secondo posto della classifica Dance Club Songs e si piazzò nei primi cinque singoli della U.S. R&B chart[12].
Tra i suoi album di maggior successo Warm Leatherette (1980), Nightclubbing (1981) e Slave to the Rhythm (1985).
Jones ha ottenuto consensi anche come attrice, apparendo in diversi film indipendenti negli anni settanta prima di ottenere il suo primo ruolo importante nel film d'azione-fantasy Conan il distruttore (1984), dove recita al fianco di Arnold Schwarzenegger, e successivamente nel film di James Bond 007 - Bersaglio mobile (1985) e nel film cult Vamp (1986); per ognuno di questi ruoli ha ottenuto la nomination ai Saturn Award come migliore attrice non protagonista. Nel 1992 ha recitato nel film Il principe delle donne con Eddie Murphy, per il quale ha contribuito anche alla colonna sonora.
Nel 2016, Billboard l'ha classificata al quarantesimo posto tra i più grandi artisti dance di tutti i tempi[13].
Jones ha lavorato spesso anche in Italia: appare nel film del 1976 Quelli della calibro 38 per il quale incide anche due brani della colonna sonora, nel 1978 è nel cast del controverso varietà di Rai 2 Stryx in cui interpretava la Rumstryx, all'epoca oggetto di pesanti polemiche e censure[14]; partecipa al Festival di Sanremo 1991 abbinata alla canzone Spalle al muro di Renato Zero, la cui versione in inglese si intitola Still Life e ricalca il testo originale, concludendo con gli ultimi versi in italiano.[15]