In araldica, il grifone o grifo è una figura immaginaria ispirata dalla sua raffigurazione mitologica (il Grifone). Il grifone è stato spesso assunto nello stemma da chi aveva eseguito una missione con precisione e prestezza.[1] Simboleggia custodia e vigilanza e, forse proprio per questo, un grifone compare anche sullo stemma del Corpo della Guardia di Finanza; del resto già gli antichi lo posero a guardia dei tesori esistenti nei monti della Scizia. Inoltre, poiché riunisce l'animale dominante sulla terra, il leone, con quello dominante in cielo, l'aquila, il grifone simboleggia anche la perfezione e la potenza. Di norma il grifone prende:
Nella lotta di influenza tra il leone reale dell'ovest e l'aquila imperiale dell'est, il grifone, che univa il coraggio e la forza del primo all'astuzia e alla vigilanza della seconda, sembrava destinato ad un sicuro successo araldico. In effetti è abbastanza frequente, ma forse più tra gli ornamenti esteriori dello scudo che sul campo.
Il grifone si blasona come l'aquila per le ali e come il leone per il resto, salvo per quanto riguarda il sesso, perché il grifone è una figura araldica «femminile» (per cui l'assenza del pene è normale e non si blasona, diversamente da quanto accade per il leone che, in tal caso, si dice «evirato» (qualche autore dice «castrato»). Secondo alcuni araldisti, invece, il grifone maschio si differenzia dalla femmina solo per la presenza di un paio di corna al posto delle orecchie.
Il grifone è anche il simbolo della città di Genova, Perugia, di Grosseto, di Alessandria, di Montepulciano (SI) e di Narni (TR) e compare sullo stemma della città di Volterra (PI), Arzignano (VI), Imola (Provincia di Bologna) È il simbolo delle squadre di calcio del Genoa, del F.C. Grosseto e del Perugia Calcio, del Borgo Santa Maria Nuova (uno dei partecipanti al Palio di Asti).
È all'origine dei cognomi Griffo e Grifò, molto diffusi nell'Italia meridionale.