Groenlandia | |
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Dati amministrativi | |
Nome completo | Groenlandia |
Nome ufficiale | (KL) Kalaallit Nunaat (DA) Grønland |
Dipendente da | Danimarca |
Lingue ufficiali | groenlandese (85%), danese (15%) |
Altre lingue | inglese |
Capitale | Nuuk |
Politica | |
Status | Nazione costitutiva del Regno di Danimarca |
Sovrano | Federico X di Danimarca |
Primo ministro | Múte Bourup Egede |
Superficie | |
Totale | 2166086 km² (12º) |
% delle acque | 83,1 % |
Popolazione | |
Totale | 56421[1] ab. (2021) |
Densità | 0,03 ab./km² (244º) |
Nome degli abitanti | Groenlandesi |
Geografia | |
Continente | America |
Fuso orario | UTC+0 UTC−1 UTC-2 UTC−3 UTC−4 |
Economia | |
Valuta | corona danese |
PIL (nominale) | 3 000 milioni di USD (2019) |
PIL pro capite (nominale) | 54 000 USD (2022) |
ISU (2014) | 0,808 (molto alto) (83º) |
Fecondità | 2,1 (2019)[2] |
Varie | |
TLD | .gl |
Prefisso tel. | +299 |
Inno nazionale | Nuna asiilasooq |
Festa nazionale | 21 giugno |
La Groenlandia (in groenlandese Kalaallit Nunaat, lett. "terra dei Kalaallit"; in danese Grønland, lett. "terra verde") è un'isola collocata nell'estremo nord dell'oceano Atlantico tra il Canada a sud-ovest, l'Islanda a sud-est, l'Artide e il mar Glaciale Artico a nord. Con circa 0,03 ab./km², è la nazione meno densamente popolata della Terra.
È un territorio appartenente al Regno di Danimarca, che comprende anche la Danimarca continentale e le Isole Fær Øer. Confina con il Canada, dal 2022, sull'isola Hans. La Groenlandia fu una delle colonie della Corona Norvegese fino al 1814, quando passò sotto il controllo della Danimarca; nel 1953 divenne parte del regno danese attraverso la formula dell'unione personale. Nel 1979 all'isola venne concesso l'autogoverno (hjemmestyre) dal Folketing (il Parlamento danese) mediante una legge approvata nel 1978.
Il sovrano di Danimarca rimane comunque il capo di Stato della Groenlandia. Fece parte della Comunità economica europea, come territorio danese, dal 1973 fino al 1985, quando decise di uscirne per effetto del referendum del 1982.
In seguito al referendum del 2008, sono state trasferite al governo locale le competenze in ambito legislativo, giudiziario e nella gestione delle risorse naturali.[3][4][5] Il referendum, seppure oggetto di critiche e non vincolante per il parlamento danese, è stato riconosciuto da quest'ultimo e la sua applicazione è divenuta effettiva il 21 giugno 2009, costituendo un passaggio importante verso l'indipendenza.[6][7][8][9] La Danimarca mantiene ancora il controllo su finanze, politica estera e difesa militare e provvede a un sussidio annuale (circa 3,4 miliardi di corone, pari al 30% del PIL per il 2008).[10]