Guerra civile greca

Guerra civile greca
Unità di artiglieria dell'esercito ellenico durante la guerra civile
Data31 marzo 1946 - 30 agosto 1949
LuogoGrecia
EsitoVittoria della Grecia del Sud
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
150.000 uomini51.000 uomini
Perdite
16.753 morti
40.398 feriti
6.986 dispersi
865 disertori
Circa 25.000 morti, ma la cifra non si può stimare con precisione[2]
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La guerra civile greca (in greco ο Eμφύλιος Πόλεμος?, o Emfýlios Pólemos, lett. "la guerra civile") fu combattuta in una serie di fasi fin dal 1944 ma ufficialmente dal 1946 al 1949 in Grecia fra due fazioni contrapposte di cui una dichiaratamente comunista e l'altra anticomunista. La fazione comunista era costituita inizialmente dai partigiani dell'ELAS organizzatisi successivamente nell'Esercito Democratico Greco che furono appoggiati anche dai partigiani jugoslavi del NOF. La fazione opposta era costituita inizialmente da varie organizzazioni partigiane anticomuniste e, dopo la liberazione dal nazismo, dalle forze governative monarchiche greche, sostenute dapprima dalla Gran Bretagna e poi soprattutto dagli Stati Uniti d'America. La fase finale di questa guerra fu un momento estremamente delicato della contrapposizione USA-URSS (guerra fredda) perché una vittoria comunista avrebbe causato un allargamento dell'egemonia sovietica all'area dell'Egeo.

Grazie agli appoggi internazionali e alla netta superiorità numerica (le forze governative erano il triplo di quelle marxiste), l'Esercito ellenico riuscì a vincere il conflitto.

La guerra civile volse in favore delle forze anglo-greche anche per il venir meno dell'appoggio delle forze jugoslave in seguito alla rottura dei loro rapporti con il governo di Mosca. Nel 1949 le ultime bande armate comuniste si sciolsero e prevalse così lo schieramento occidentale.

  1. ^ Braccio armato del Partito Comunista di Grecia.
  2. ^ Γιώργος Μαργαρίτης, Η ιστορία του Ελληνικού εμφυλίου πολέμου ISBN 960-8087-12-0

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