In senso orario dall'alto: U.S. Marines in ritirata durante la battaglia del bacino di Chosin; truppe ONU a Incheon, rifugiati sudcoreani davanti a un carro armato M-26; U.S. Marines, guidati dal tenente Baldomero Lopez, sbarcano a Incheon; un F-86 Sabre statunitense.
Data
25 giugno 1950 – 27 luglio 1953[1] (3 anni e 32 giorni)
Corea del Sud: 58.127 soldati morti 175.743 feriti 80.000 MIA o POW[7] Stati Uniti: 36.516 morti (inclusi 2.830 non combattenti) 92.134 feriti 8.176 MIA 7.245 POW[8] Regno Unito: 1.109 morti[9] 2.674 feriti 1.060 MIA o POW[10] Turchia: 721 morti[11] 2.111 feriti 168 MIA 216 POW Canada 516 morti[12] 1.042 feriti Australia 339 morti[13] 1.200 feriti Francia: 300 morti[14] Grecia: 194 morti, 459 feriti Colombia: 163 morti, 448 feriti, 28 POW Filippine: 112 morti[4] Sudafrica 28 morti e 8 MIA[15] Totale: 778.053
Corea del Nord: 215.000 morti, 303.000 feriti, 120.000 MIA o POW[10] Cina (stima cinese): 197.000 morti totali[16] 114.000 morti in battaglia 34.000 non combattenti uccisi 380.000 feriti 21.400 POW[17] (stima statunitense):[10] 400.000+ morti 486.000 feriti 21.000 POW Unione Sovietica: 282 morti Totale: 1.187.682-1.545.822
Totale dei civili coreani morti/feriti: 2.000.000 stimati[18]
La guerra di Corea (conosciuta in Corea del Nord come 조국해방전쟁?, Jogug haebang jeongaengLR, lett. "Guerra di liberazione della patria" e in Corea del Sud come 한국전쟁, Hanguk jeonjaeng, "Guerra coreana") fu il conflitto combattuto nella penisola coreana dal 1950 al 1953. Essa determinò una delle fasi più acute della guerra fredda, con il rischio di un conflitto globale e il possibile utilizzo di bombe nucleari.
La guerra scoppiò nel 1950 a causa dell'invasione della Corea del Sud, stretta alleata degli Stati Uniti, da parte dell'esercito della Corea del Nordcomunista. L'invasione determinò una rapida risposta dell'ONU: su mandato del consiglio di sicurezza dell'ONU, gli Stati Uniti, affiancati da altri 17 Paesi, intervennero militarmente nella penisola per impedirne la conquista da parte delle forze comuniste nordcoreane. Dopo grandi difficoltà iniziali, le forze statunitensi, comandate dal generale Douglas MacArthur, respinsero l'invasione e proseguirono l'avanzata fino a invadere gran parte della Corea del Nord. A questo punto intervenne nel conflitto anche la Cina comunista (senza alcuna dichiarazione di guerra ma inviando la quasi totalità delle proprie forze come formazioni di "volontari") mentre l'Unione Sovietica inviò segretamente moderni reparti di aerei, che contribuirono a contrastare l'aviazione nemica. Le truppe dell'ONU, colte di sorpresa, furono costrette a ripiegare sulla linea Suwon-Wonju-Samcheok sita a circa 80 chilometri a sud del confine iniziale tra i due paesi. In seguito a ciò la coalizione ONU tornò nuovamente all'offensiva, recuperando terreno ed espugnando nuovamente la città di Seul, che fu conquistata per quattro volte nel corso della guerra.
La guerra quindi si attestò attorno al 38º parallelo dove continuò con battaglie di posizione e sanguinose perdite per altri due anni fino all'armistizio di Panmunjeom che stabilizzò la situazione e confermò la divisione della Corea.
Durante il conflitto coreano la guerra fredda raggiunse uno dei suoi momenti più critici e sorsero anche gravi contrasti politici all'interno delle stesse fazioni. Cina e Unione Sovietica entrarono in contrapposizione tra loro, ambendo entrambe all'egemonia sul mondo comunista, mentre i dissidi politici all'interno della dirigenza statunitense culminarono con la destituzione, da parte del presidente Harry Truman, del generale MacArthur a causa delle sue idee eccessivamente bellicose e dei suoi propositi di utilizzare bombe atomiche contro il territorio cinese e coreano.
Il numero delle vittime causate dal conflitto è stimato in 2 800 000 tra morti, feriti e dispersi, metà dei quali civili.
^Data di firma dell'armistizio corrente; non essendo mai stato firmato un trattato di pace definitivo, teoricamente il conflitto è ancora in corso.
^(EN) French Participation in the Korean War, su info-france-usa.org, Embassy of France. URL consultato il 15 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
^(EN) South Korean POWs, su aiipowmia.com. URL consultato il 15 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2007).
^(EN) All POW-MIA Korean War Casualties, su aiipowmia.com. URL consultato il 15 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2007).
^(EN) The UK & Korea, Defence Relations, su britishembassy.gov.uk, Office of the Defence Attache, British Embassy, Seoul. URL consultato il 15 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
^(EN) The Turks in the Korean War, su korean-war.com. URL consultato il 15 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2011).
^(EN) Canadians in Korea: Epilogue, su vac-acc.gc.ca, Veterans Affairs Canada, 6 ottobre 1998. URL consultato il 27 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2005).
^(EN) Korean War 1950–53: Epilogue, su awm.gov.au, Australian War Memorial, 16 ottobre 2007. URL consultato il 12 novembre 2007.
^(EN) Departure of the French batallion, su dailymotion.com, French newsreels archives (Les Actualités Françaises), 5 novembre 2003. URL consultato il 16 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
^(EN) South Africa in the Korean War, su korean-war.com, 20 novembre 2006 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2006).
^(EN) Yan Xu, Korean War: In the View of Cost-effectiveness, su nyconsulate.prchina.org, Consulate-General of the People's Republic of China in New York. URL consultato il 16 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2011).