Guerra di successione polacca

Disambiguazione – Se stai cercando la guerra del XVI secolo, vedi Guerra di successione polacca (1587-1588).
Guerra di successione polacca
L'assedio di Danzica, tavola dipinta di un anonimo.
Data17331738
LuogoPolonia, Renania e Italia
EsitoVittoria franco-ispano-sabauda, ma con l'ascesa al trono di Augusto III di Sassonia
Schieramenti
Comandanti
Perdite
50,400 morti o feriti
3,000 morti o feriti
7,200 morti o feriti[1]
Russia (bandiera) 3,000 morti o feriti
32,000 morti o feriti
1,800 morti o feriti[1]
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La guerra di successione polacca avvenne nella prima metà del XVIII secolo e fu combattuta fra le maggiori potenze europee.

Dopo la morte di Augusto II di Polonia, scoppiò in Polonia una guerra civile per la successione al trono che ben presto si trasformò in un conflitto di scala continentale. Le altre potenze europee, infatti, approfittarono della crisi dinastica del paese per perseguire i propri interessi nazionali, riaccendendo ostilità precedenti.

Di fatto il conflitto fu in larga parte un nuovo scontro tra i Borbone e gli Asburgo, i quali si erano già combattuti nella precedente guerra di successione spagnola, il grande conflitto europeo scoppiato un trentennio prima.

Francia e Spagna, le due maggiori potenze borboniche, agirono con l'intenzione di minacciare il potere degli Asburgo nell'Europa occidentale, così come il Regno di Prussia, mentre Sassonia e Russia si mobilitarono per sostenere il candidato al trono che risultò poi vincitore. I combattimenti in Polonia portarono all'incoronazione di Augusto III, sostenuto politicamente dagli Asburgo, oltre che dalla Russia e dalla Sassonia.

Le principali campagne militari e battaglie della guerra si svolsero al di fuori della Polonia. I Borbone, sostenuti dal re di Sardegna Carlo Emanuele III, si mossero contro i territori isolati degli Asburgo in Italia.

Il conflitto portò a grandi riassetti territoriali, principalmente in Italia meridionale e nei confini orientali francesi. In Renania, la Francia conquistò il Ducato di Lorena, in Italia la Spagna riacquistò il controllo dei regni di Napoli e Sicilia, persi nella Guerra di successione spagnola, mentre i guadagni territoriali nell'Italia settentrionale furono limitati, nonostante le sanguinose campagne avvenute in questo teatro. Nonostante avesse firmato un trattato difensivo con l'Austria nel 1731, la Gran Bretagna fu riluttante nel sostenere la potenza asburgica, dimostrando così la fragilità dell'alleanza anglo-austriaca.

Sebbene nel 1735 fosse raggiunta una pace preliminare, la guerra si concluse formalmente con il Trattato di Vienna (1738), nel quale Augusto III fu confermato re di Polonia e il suo avversario Stanislao I fu insignito dalla Francia del Ducato di Lorena. Francesco Stefano, duca di Lorena, ricevette il Granducato di Toscana come risarcimento per la perdita dei propri possedimenti. Il Ducato di Parma andò all'Austria, mentre Carlo III di Spagna ottenne le corone di Napoli e della Sicilia, con conseguente guadagno territoriale per i Borbone. La Polonia cedette anche i diritti sulla Livonia e il controllo diretto sul Ducato di Curlandia e Semigallia, che, pur rimanendo un feudo polacco, non fu integrato nella Polonia vera e propria, subendo una forte influenza russa che si concluse solo con la caduta dell'Impero russo nel 1917.

  1. ^ a b Eighteenth Century Death Tolls, su necrometrics.com.

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