Guerre d'Italia del XVI secolo

Guerre d'Italia del XVI secolo
Sebastiano Ricci, La Pace di Nizza (siglata nel 1538 tra Francesco I di Francia e Carlo V d'Asburgo con la mediazione di Papa Paolo III).
Data1494-1495; 1499-1504; 1508-1516; 1521-1530; 1536-1538; 1542-1546; 1551-1559
LuogoItalia
EsitoPace di Cateau-Cambrésis
Schieramenti
bandiera Sacro Romano Impero
Spagna
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra (1496-1526; 1542-1559)
Vari Stati italiani
Francia
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra
Ducato di Savoia (1526-1528)
Bandiera dell'Impero ottomano Impero ottomano (1536-1559)
Vari Stati italiani
Comandanti
Voci di guerre presenti su Wikipedia

Le guerre d'Italia del XVI secolo (spesso indicate anche come grandi guerre d'Italia o, anticamente, come Guerre horrende de Italia, secondo un'espressione usata dal Machiavelli[1][2]) furono una serie di conflitti, combattuti prevalentemente sul suolo italiano nella prima metà del secolo (per la precisione durarono dal 1494 al 1559), aventi come obiettivo finale la supremazia in Europa.

Furono inizialmente scatenate da alcuni sovrani francesi, che inviarono nella penisola italiana le loro truppe, per far valere i loro diritti ereditari sul Regno di Napoli e poi sul Ducato di Milano. Da locali le guerre divennero in breve tempo di scala europea, coinvolgendo, oltre alla Francia anche la maggior parte degli Stati italiani, il Sacro Romano Impero, la Spagna, l'Inghilterra e l'Impero ottomano.

Casus belli del primo conflitto fu la rivalità tra le duchesse Beatrice d'Este e Isabella d'Aragona, che rivendicavano ambedue il controllo del ducato di Milano, e che spinsero rispettivamente il marito Ludovico Sforza e il padre Alfonso d'Aragona a intraprendere le ostilità.[3]

Nel 1494, Carlo VIII di Francia calò in Italia andando a occupare il Regno di Napoli sulla base di una rivendicazione dinastica. Tuttavia, venne costretto ad abbandonare i territori occupati dopo la formazione di una Lega anti-francese (cui aderirono Venezia, Milano, il Papa, la Spagna, l'Inghilterra, Massimiliano d'Asburgo). L'esercito messo in campo dalla Lega non riuscì, nella battaglia di Fornovo, a sbarrare il passo alle forze di Carlo VIII nella loro risalita verso il Piemonte e la Francia. Carlo dunque lasciò l'Italia senza mantenere le conquiste territoriali, ma ciò fu solo l'inizio di una serie di guerre: l'Europa intera sapeva che l'Italia era una terra incredibilmente ricca e allo stesso tempo divisa in molteplici Stati, difesi da abili condottieri e mercenari, che erano disposti a combattere per il miglior offerente.

Nel tentativo di evitare gli errori del suo predecessore, Luigi XII di Francia annetté il ducato di Milano e firmò un accordo con Ferdinando d'Aragona (già governatore di Sicilia e di Sardegna) per condividere il Regno di Napoli. Tuttavia, Ferdinando abbandonò Luigi XII ed espulse le truppe francesi dal Mezzogiorno in seguito alle battaglie di Cerignola e del Garigliano. Dopo una serie di alleanze e tradimenti, il Papato decise di schierarsi contro il controllo francese su Milano e sostenne Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero ed erede dei territori dell'Aragona in Italia. Dopo le battaglie di Bicocca e Pavia, la Francia, guidata dal re Francesco I, perse il controllo di Milano a favore degli Asburgo. Tuttavia le truppe protestanti tedesche, ammutinatesi a Carlo V, saccheggiarono Roma nel 1527: questo evento rappresentò un punto di svolta nello sviluppo delle guerre europee di religione e indusse Carlo V a concentrarsi sull'affermazione del protestantesimo nel Sacro Romano Impero.

Il successore di Francesco I, Enrico II di Francia, approfittò della situazione e cercò di stabilire la supremazia in Italia invadendo la Corsica e la Toscana. Tuttavia, la sua conquista della Corsica fu rovesciata dall'ammiraglio genovese Andrea Doria e le sue truppe in Toscana furono sconfitte dai fiorentini e dall'esercito imperiale nella Battaglia di Scannagallo. Con l'abdicazione di Carlo V, Filippo II di Spagna ereditò Milano e il Mezzogiorno mentre Ferdinando I d'Asburgo divenne imperatore. L'ultimo significativo scontro, la battaglia di San Quintino (1557), fu vinto da Emanuele Filiberto di Savoia per le forze spagnole e imperiali: ciò portò alla restaurazione in Piemonte, occupato dalla Francia precedentemente, di casa Savoia. Nel 1559 fu stipulata la Pace di Cateau-Cambrésis.

  1. ^ Guerre horrende d'Italia.
  2. ^ Storia d'Italia, 1972, Einaudi, p. 373.
  3. ^ Studi sulla crisi italiana alla fine del secolo XV, Paolo Negri, in Archivio storico lombardo, Società storica lombarda, 1923, pp. 20-26. Biancardi, pp. 53-60.

Developed by StudentB