Hip hop (genere musicale)

Hip hop
Origini stilisticheR&B, Funk, Musica elettronica, Spoken word, Talking blues
Origini culturaliFine anni settanta a New York
Strumenti tipiciRapping, batteria, tastiera, chitarra, sintetizzatore, basso, drum machine, sequencer, campionatore, giradischi, beatboxing
PopolaritàDai primi anni ottanta fino ai giorni nostri
Sottogeneri
Alternative hip hop - Bounce - Chicano rap - Comedy hip hop - Christian hip hop - Conscious hip hop - Crunk - Drum and bass - East Coast hip hop - Experimental hip hop - Fantasy rap - Freestyle rap - Gangsta rap - G-funk - Golden Age hip hop - Hardcore hip hop - Horrorcore - Industrial hip hop - Instrumental hip hop - Jazz rap - Jerkin' - Miami bass - Midwest hip hop - Nerdcore hip hop - Underground hip hop - Old school hip hop - Pop rap - Country rap - Elettrorap - Hip house - Hip life - Rap rock - Rap metal - Rapcore - Raggamuffin hip hop - Southern hip hop - West Coast hip hop - Cloud rap - Emo rap - Drill - Boom bap - Mumble rap - political hip hop - hip hop soul - Hyphy - Neo soul - New jack swing - Nu metal - Nu metalcore - Punjabi pop - Psychedelic hip hop - Rap opera - Reggaeton - Atlanta hip hop - Phonk - Cibron hip hop - Trap
Generi derivati
electro - Breakbeat - Oldschool jungle - Trip hop - Grime - Breakbeat hardcore - Neo soul - Big beat - Plugg - Rap metal
Generi correlati
Raggamuffin - Reggaeton

La musica hip hop, anche nota come hip hop[1][2] o musica rap,[2][3][4] è un genere musicale nato negli Stati Uniti d'America negli anni settanta, caratterizzato da musica ritmica, da differenziare dal rapping propriamente detto, che è un discorso ritmato e pronunciato in rima.[2][5][6][7] Il rap già era praticato in una forma molto rudimentale, ma da quando è diventato una delle discipline fatte proprie dall'hip hop (quasi subito dopo la nascita dell'hip hop) si è sviluppato enormemente. Il concetto culturale di hip hop si differenzia da quello più specifico di musica hip hop, in quanto è definito da quattro elementi stilistici caratteristici: MCing/rapping, DJing/scratching con giradischi, break dance e graffitismo.[8][9][10]

Altri elementi di questo stile musicale includono il campionamento di beat o le linee di basso dei dischi (o basi e suoni sintetizzati) e beatboxing ritmico. Sebbene spesso usato per riferirsi esclusivamente al rapping, il termine hip hop denota in modo più appropriato la pratica dell'intera sottocultura.[11][12] Il termine hip hop è spesso inteso come sinonimo del termine musica rap,[2][13] anche se il rapping non è un componente esclusivo della musica hip hop; il genere infatti può anche incorporare altri elementi della cultura del movimento, tra cui DJing, turntablism, scratching, beatboxing e tracce strumentali.[14][15]

L'hip hop, sia come genere musicale che come cultura, si è formato durante la prima metà degli anni settanta, quando le feste casalinghe (house party) prima e i block party dopo, diventarono sempre più popolari a New York, in particolare tra i giovani afro-americani e latinoamericani residenti nel Bronx e ad Harlem. Tuttavia, la musica hip hop non venne mai registrata discograficamente né diffusa nelle radio o in televisione fino al 1979, soprattutto a causa dell'emarginazione sociale dell'ambiente che circondava gli artisti rap e della mancanza di accettazione di questi al di fuori dei quartieri del ghetto.[16]

La prima evoluzione dell'hip hop si è verificata mentre la tecnologia di campionamento e le drum machine sono diventate ampiamente disponibili e convenienti. Le tecniche del turntablist come scratching e beatmatching, sviluppate insieme ai break e al toasting giamaicano, uno stile vocale cantato, sono state usate sopra le basi. Alle controparti i DJ hanno suonato break percussivi di canzoni popolari usando due giradischi e un mixer per DJ per poter riprodurre break da due copie dello stesso disco, alternando l'una all'altra ed estendendo il break.[17] Il rapping si è sviluppato come uno stile vocale in cui l'artista parla o canta ritmicamente a lungo con una base strumentale o sintetizzata.

Tra gli artisti degni di nota si segnalano DJ Kool Herc, Grandmaster Flash and The Furious Five, Fab Five Freddy, Marley Marl, Afrika Bambaataa, Kool Moe Dee, Kurtis Blow, Busy Bee Starski, Doug E. Fresh, Whodini, The Fat Boys, Spyder-D, Treacherous Three, Spoonie Gee, Cold Crush Brothers e Warp 9. La canzone Rapper's Delight del gruppo The Sugarhill Gang è comunemente considerata come la prima registrazione hip hop a ottenere una popolarità diffusa nel mainstream.[18] Gli anni ottanta hanno segnato la diversificazione dell'hip hop in quanto il genere ha sviluppato stili più complessi.[19] Durante gli anni ottanta, la musica hip hop era quasi esclusivamente confinata negli Stati Uniti d'America. Nonostante ciò, durante lo stesso periodo, ha iniziato a diffondersi nelle scene musicali di diversi Paesi, molti dei quali miscelavano l'hip hop con stili locali creando nuovi sottogeneri.

La new school hip hop è stata la seconda ondata di musica hip hop, nata nel periodo 1983-1984 con i primi dischi dei Run DMC e di LL Cool J. Il periodo della golden age hip hop è stata un'era innovativa risalente all'inizio degli anni novanta. Tra gli artisti di spicco di questo periodo sono inclusi Juice Crew, Public Enemy, Eric B. & Rakim, Boogie Down Productions & KRS-One, EPMD, Slick Rick, Beastie Boys, Kool G Rap, Big Daddy Kane, Ultramagnetic MCs, De La Soul e A Tribe Called Quest. Il gangsta rap è un sottogenere dell'hip hop che spesso si concentra sugli stili di vita violenti e le condizioni impoverite della gioventù afro-americana del centro città. Schoolly D, Ice Cube, Ice-T, N.W.A e i Geto Boys sono tra gli artisti fondatori del genere, conosciuti per aver mischiato il commento politico e sociale del political hip hop con gli elementi criminali e le storie criminali trovate nel gangsta rap.[20]

Nello stile della West Coast hip hop, il g-funk ha dominato l'hip hop mainstream per diversi anni durante gli anni novanta con artisti come Snoop Dogg, Tupac e Dr. Dre. L'East Coast hip hop all'inizio della metà anni novanta era dominato dall'alternative hip hop e dal jazz rap afrocentrico del collettivo Native Tongues così come dall'hardcore hip hop di artisti quali Wu-Tang Clan, Onyx e Mobb Deep. Anche l'East Coast aveva molti artisti gangsta rap tra cui The Notorious B.I.G., Nas e Lil' Kim.

Negli anni novanta, l'hip hop raggiunge la fama che lo renderà uno dei generi prevalenti in tutto il mondo. Durante lo stesso periodo ha iniziato a diversificarsi con altri stili regionali emergenti, come il Southern hip hop e l'Atlanta hip hop. Allo stesso tempo, l'hip hop ha continuato ad essere assimilato ad altri generi di musica popolare, ad esempio il neo soul (con musicisti come Lauryn Hill ed Erykah Badu) e il nu metal (Korn e Limp Bizkit). Dalla fine degli anni novanta l'hip hop è il genere musicale di maggior successo commerciale.[21]

La popolarità della musica hip hop è proseguita ulteriormente, fino alla prima metà degli anni duemila, con influenze hip hop sempre più diffuse nella musica commerciale. Gli Stati Uniti videro anche il successo di stili regionali come il crunk (Lil Jon & the East Side Boys, Ying Yang Twins), un sottogenere del southern che enfatizzava i beat e la musica più dei testi. A partire dal 2005, le vendite di musica hip hop negli USA hanno iniziato a calare notevolmente. Durante la metà degli anni duemila, l'alternative hip hop si garantì un posto nel mainstream, dovuto in parte al successo di artisti come Outkast e Kanye West.[22] Tra la fine degli anni duemila e l'inizio degli anni duemila dieci, si fanno notare rapper come Lil Wayne, Drake, J. Cole e Kendrick Lamar.

Alla fine degli anni duemiladieci s'impone nella musica mainstream un nuovo sottogenere dell'hip hop, la trap, che diviene popolare con artisti come Kodak Black, Travis Scott e Migos; tuttavia vi sono molte discussioni riguardo al fatto che la trap abbia collegamenti diretti con l'hip hop, dal momento che spesso sono gli stessi artisti del nuovo genere musicale a definirsi estranei alla cultura hip hop e al rap in generale (oltre al fatto che gli artisti trap rivendicano orgogliosamente di non voler sapere nulla circa le radici del movimento hip hop e della musica rap).[23]

  1. ^ (EN) Hip-hop, su merriam-webster.com.
  2. ^ a b c d (EN) Rap, su britannica.com, Enciclopedia Britannica.
  3. ^ (EN) Rap, su allmusic.com, AllMusic. URL consultato il 1º luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2010).
  4. ^ (EN) CredoReference, su credoreference.com, Harvard Dictionary of Music.
  5. ^ Rap, su sapere.it.
  6. ^ Rap, su garzantilinguistica.it.
  7. ^ Rap, su dizionario.internazionale.it.
  8. ^ (EN) Johan Kugelberg, Born in the Bronx, New York, Oxford University Press, 2007, p. 17, ISBN 978-0-7893-1540-3.
  9. ^ (EN) Lauren Brown, Hip to the Game – Dance World vs. Music Industry, The Battle for Hip Hop's Legacy, Movmnt Magazine, 18 febbraio 2009. URL consultato il 30 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2010).
  10. ^ Chang, p. 90.
  11. ^ Harvard Dictionary of Music, (EN) Google Books.
  12. ^ (EN) Hip-Hop Urban, su allmusic.com, 11 marzo 2012. URL consultato il 1º luglio 2018 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2012).
  13. ^ (EN) Hip-Hop, su britannica.com.
  14. ^ (EN) Hip-hop, in Merriam-Webster Dictionary, Merriam-Webster, Incorporated. URL consultato il 5 febbraio 2017.
  15. ^ (EN) Hip-hop, in Oxford English Dictionary, Oxford University Press. URL consultato il 6 ottobre 2011.
  16. ^ (EN) Michael Eric Dyson, Know What I Mean?: Reflections on Hip-Hop, Basic Civitas Books, 2007, p.  6..
  17. ^ (EN) David McNamee, Hey, what's that sound: Turntablism, su theguardian.com, The Guardian, 11 gennaio 2010. URL consultato il 22 marzo 2017.
  18. ^ (EN) hip hop, in The Encyclopedia of New York State, Syracuse University Press. URL consultato il 12 gennaio 2010.
  19. ^ (EN) Benson, G., Lonely Planet USA, Lonely Planet, 2010.
  20. ^ (EN) Michele Lamont, The Cultural Territories of Race: Black and White Boundaries, University of Chicago Press, 1999, p. 334. URL consultato il 18 gennaio 2015.
  21. ^ [1]
  22. ^ (EN) Sia Michel, Critics' Choice: New CD's, in The New York Times, 18 settembre 2006. URL consultato il 10 maggio 2008.
  23. ^ Sfera Ebbasta: la trap non è più rap, è gia un'altra cosa, su hotmc.com, 9 settembre 2016. URL consultato il 29 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2019).

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