I puritani

I puritani e i cavalieri
I puritani, caricatura del 1835
Lingua originaleitaliano
GenereOpera seria[1]
MusicaVincenzo Bellini
LibrettoCarlo Pepoli
(libretto online)
Fonti letterarieJacques-François Ancelot e Joseph Xavier Boniface (Saintine), Têtes rondes et Cavaliers (1833)
Attitre (due nella versione napoletana)
Epoca di composizioneaprile 1834 - gennaio 1835
Prima rappr.24 gennaio 1835
TeatroThéâtre de la comédie italienne, Parigi
Versioni successive
Personaggi
  • Lord Arturo Talbo, cavaliero e partigiano degli Stuart, innamorato di Elvira (tenore)
  • Elvira, figlia del puritano Lord Gualtiero Valton, innamorata di Arturo (soprano - mezzosoprano nella versione napoletana)
  • Sir Riccardo Forth, colonnello puritano, innamorato di Elvira (baritono - tenore nella versione napoletana)
  • Enrichetta Maria di Francia, vedova di Carlo I Stuart, nascosta sotto il nome: Dama di Villa Forte (mezzosoprano)
  • Sir Giorgio, colonnello puritano in ritiro, zio di Elvira e fratello di Lord Gualtiero Valton (basso)
  • Lord Gualtiero Valton, generale governatore puritano, padre di Elvira (basso)
  • Sir Bruno Roberton, ufficiale puritano (tenore)
  • Soldati di Cromwell, araldi e armigeri di Lord Arturo e di Lord Valton, puritani, castellani e castellane, damigelle, paggi, servi (coro e comparse)
AutografoBiblioteca comunale, Palermo; manoscritto, parzialmente autografo, della versione per Napoli: Museo Civico Belliniano, Catania

I puritani e i cavalieri, più noto con il titolo breve I puritani, è un'opera seria in tre atti di Vincenzo Bellini su libretto di Carlo Pepoli, tratto dal dramma storico di Jacques-François Ancelot e Joseph Xavier Boniface (noto col nome di Saintine), Têtes rondes et Cavaliers.

Debuttò al Théâtre de la comédie italienne di Parigi il 24 gennaio del 1835, con esito trionfale. Bellini poteva così scrivere a Francesco Florimo: «Mi trovo all'apice del contento! Sabato sera è stata la prima rappresentazione dei Puritani: ha fatto furore, che ancora ne sono io stesso sbalordito… Il gaio, il tristo, il robusto dei pezzi, tutto è stato marcato dagli applausi, e che applausi, che applausi».

Fu l'ultima opera composta da Bellini.

  1. ^ La denominazione di "opera seria" utilizzata nel libretto deve intendersi come semplice sinonimo di "tragedia musicale", senza alcun riferimento all'omonimo genere operistico settecentesco.

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