Ibridazione fluorescente in situ

Una cellula in metafase, positiva alla riorganizzazione del bcr/abl utilizzando la FISH

L'ibridazione fluorescente in sito, in inglese Fluorescent in situ hybridization (FISH) è una tecnica citogenetica che può essere utilizzata per rilevare e localizzare la presenza o l'assenza di specifiche sequenze di DNA nei cromosomi. Essa utilizza delle sonde a fluorescenza che si legano in modo estremamente selettivo per via di una sequenza complementare ad alcune specifiche regioni del cromosoma. Per individuare il sito di legame tra sonda e cromosoma si utilizzano tecniche di microscopia a fluorescenza. È stato sviluppato da ricercatori biomedici nei primi anni '80[1]. La FISH può anche essere usata per rilevare e localizzare specifici target di RNA (mRNA, lncRNA e miRNA) in cellule, cellule tumorali circolanti e campioni di tessuto. In questo contesto, può aiutare a definire i modelli spazio-temporali dell'espressione genica all'interno di cellule e tessuti.[2]

  1. ^ Langer-Safer, P.R.; Levine, M.; Ward, D.C., Immunological method for mapping genes on Drosophila polytene chromosomes, su ncbi.nlm.nih.gov, 1982.
  2. ^ Amann, Rudolf; Fuchs, Bernhard M., Single-cell identification in microbial communities by improved fluorescent in situ hybridization techniques, in Nature Reviews Microbiology, vol. 6, n. 5, 2008, pp. 339–348.

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