Il pastor fido è un dramma pastorale in endecasillabi e settenari di Giovan Battista Guarini, composto tra il 1580 ed il 1583 e ispirato a una pagina di Pausania[1] e all'Aminta del Tasso del quale è in gran parte una riscrittura resa più complessa nella trama e nella verseggiatura. L'opera venne pubblicata per la prima volta a Venezia nel 1590, per essere poi rappresentata nel 1595 (o nel 1596) a Ferrara e nel 1598 a Mantova[2]. Come ricordato da Matteo Tuveri nel suo saggio, degna di nota appare la rappresentazione tenutasi a Crema nel 1595: "con sontuosità di abiti, con eccellenza di musica" che rese attoniti i partecipanti.[3]
^S. Guglielmino, H. Grosser, Il sistema letterario, vol. 2/A, Milano, Principato, 2000, p. 284
^"Il Pastor fido venne scorciato di 1608 versi per la rappresentazione mantovana del 1598 in onore di Margherita d’Austria": Laura Riccò, Lionardo Salviati e il teatro: fra corte e accademia, Studi italiani. GEN. GIU. (N.1), 2003, p. 55 (Firenze: [poi] Firenze: Franco Cesati Editore; Cadmo, 2003).
^M. Tuveri, La favola della Corte: Splendore, idillio e miseria della Corte nell’Aminta di Torquato Tasso e nel Pastor Fido di Battista Guarini, Roma, 2024, p. 39