Impero achemenide 𐎧𐏁𐏂 Xšāça (persiano antico) "L'impero" | |
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L'Impero achemenide al suo apogeo, sotto Dario I (522-486 a.C.) | |
Dati amministrativi | |
Nome ufficiale | Hakhâmaneshiyân |
Lingue ufficiali | persiano antico |
Lingue parlate | accadico,[1] elamico (epigrafiche), aramaico (documentaria), medio, lidio, licio, greco antico,[2] sumero (letteratura) |
Capitale | |
Dipendenze | Ionia, Cipro, Regno di Macedonia, Regno del Bosforo |
Politica | |
Forma di Stato | Impero |
Forma di governo | Monarchia assoluta |
Xšayāθiya Xšayāθiyānām (Re dei re) | vedi elenco |
Organi deliberativi | Consiglio dei magi |
Nascita | 550 a.C. con Ciro II di Persia |
Causa | Conquista dell'Impero dei Medi |
Fine | 331 a.C. con Dario III |
Causa | Conquista della Persia da parte di Alessandro Magno |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | Europa sudorientale, Medio Oriente, Africa settentrionale, Asia centrale, Asia meridionale |
Territorio originale | Persia |
Massima estensione | 5500000 km²[4][5][6] nel 500 a.C. |
Popolazione | dai 35 agli 80 milioni[7] nel 480 a.C. |
Suddivisione | Satrapie achemenidi |
Economia | |
Valuta | Darico d'oro |
Risorse | grano, carne, cereali, pesce, orzo, pietre preziose, spezie |
Produzioni | derrate alimentari, armi, gioielli e monili, beni di lusso, incenso, tessuti, cordame per navi, forniture navali |
Commerci con | Grecia, regni indiani, Cina |
Esportazioni | gioielli e monili, beni di lusso, tessuti, spezie |
Importazioni | spezie, vino, olio d'oliva, beni di lusso, gioielli |
Religione e società | |
Religioni preminenti | Mazdeismo |
Religione di Stato | Mazdeismo |
Religioni minoritarie | religione babilonese e religione greca, ebraismo,[8] |
Classi sociali | satrapi, proprietari terrieri, guerrieri, commercianti, artigiani, contadini, servi |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Impero dei Medi |
Succeduto da | Impero macedone |
Ora parte di | Afghanistan Arabia Saudita Armenia Azerbaigian Bulgaria Cipro Cipro del Nord Egitto Emirati Arabi Uniti Georgia Giordania Grecia Iran Iraq Israele Kazakistan Kuwait Libano Pakistan Palestina Siria Tagikistan Turchia Turkmenistan Ucraina Uzbekistan Russia |
L'Impero achemenide (in persiano Haχāmanišiyā; in greco antico: Ἀχαιμενίδαι?; in persiano antico 𐎧𐏁𐏂, traslitterato Xšāça cioè "L'impero"[9]), detto anche primo impero persiano[3][10] per distinguerlo dal secondo impero persiano guidato dai Sasanidi, fu un'entità politica comprendente l'attuale Persia e numerosi altri domini, fondata nel 550 a.C. da Ciro II di Persia. Per le sue conquiste l'Impero achemenide fu il secondo più esteso della storia antica dopo l'impero nomade degli Xiongnu;[11][12] sul finire del VI secolo a.C. arrivò a comprendere: a est la valle dell'Indo, a nord la parte meridionale del lago d'Aral, del Mar Caspio e del Mar Nero fino alla Crimea, a ovest l'Europa sudorientale e la Libia, a sud l'Egitto, la Mesopotamia e la costa del Golfo Persico e del Mar Arabico.
Al suo apice l'impero governava sul 44 - 52% della popolazione mondiale, la più alta percentuale mai raggiunta da nessun altro impero o Stato in tutta la storia mondiale (le esatte cifre sono però dibattute e molto incerte). Questo fu possibile perché fino al IV secolo a.C. la maggior parte degli abitanti del mondo era concentrata proprio tra Persia ed Egitto; alcuni storici portano la stima addirittura al 71%, ma questo dato è ritenuto eccessivo.[12][13][14] Per il fatto di governare circa metà della popolazione mondiale, nonché per la sua estensione che comprendeva la maggior parte del mondo conosciuto, l'Impero achemenide è spesso considerato quello che arrivò più vicino al dominio del mondo nel corso della storia (parametrizzato alla sua epoca e ai mezzi disponibili).[15][16] Fu inoltre il primo stato a definirsi con un termine traducibile con "impero", appunto Xšāça.[17]
Tutto l'impero era saldamente controllato dal Gran Re, cui sottostavano i satrapi, e collegato in ogni punto grazie a un efficiente sistema di strade e di posta, velocizzata dagli spostamenti a cavallo e dalla presenza di stazioni di sosta. Il Gran Re era venerato come un Dio Re a tutti gli effetti e si proclamava "Re di tutte le terre", "Re del Mondo", "Re dei Quattro Angoli della Terra" e "Re dell'universo", titoli già usati da sovrani precedenti in aggiunta al più classico "Re dei re".[18]
L'impero persiano entrò in una grave crisi nel IV secolo a.C., crollando nel 332 a.C. in seguito alla battaglia di Gaugamela e alla vittoria dei Macedoni guidati da Alessandro Magno. La quasi totalità dei territori imperiali passó ad Alessandro. Il condottiero macedone però mantenne la cultura e lo stile di governo (dimostrando un gran sincretismo e rispetto) dell'impero fino al 323 a.C., l'anno della sua morte.