Impero anglo-indiano Raj britannico | |
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L'Impero anglo-indiano nel 1936 | |
Dati amministrativi | |
Nome ufficiale | Indian Empire, British Indian Empire, British Raj |
Lingue ufficiali | Inglese |
Lingue parlate | Inglese, tamil, pashtu, hindi, urdu. |
Inno | God Save the Queen (1858-1901) God Save the King (1901-1947) |
Capitale | Calcutta[1] (1858-1912) |
Altre capitali | Nuova Delhi (1912-1947) |
Dipendente da | Regno Unito |
Dipendenze | Birmania Britannica |
Politica | |
Forma di Stato | colonia britannica |
Imperatore d'India | elenco |
Nascita | 2 agosto 1858 con Vittoria del Regno Unito |
Causa | Government of India Act 1858 |
Fine | 15 agosto 1947 con Giorgio VI del Regno Unito |
Causa | Indipendenza di India e Pakistan |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | Subcontinente indiano |
Territorio originale | Penisola indiana |
Massima estensione | 5 171 061 km² nel 1909-1947 |
Popolazione | 228 003 116 ab. nel 1911 |
Economia | |
Valuta | Rupia indiana |
Commerci con | Impero britannico |
Religione e società | |
Religioni preminenti | induismo, islam |
Religioni minoritarie | buddismo, anglicanesimo, cattolicesimo, sikhismo, zoroastrismo |
Mappa del 1909 con in due sfumature di rosa i territori governati direttamente dall'India britannica, in giallo i territori governati attraverso gli Stati principeschi. | |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Impero Moghul Company Raj |
Succeduto da | Dominion dell'India Dominion del Pakistan Birmania britannica |
Ora parte di | Bangladesh Cina (disputa) India Birmania Pakistan |
Con il termine di Impero anglo-indiano, Impero indiano o ancora India britannica[2] (in inglese: British Raj - dall'hindī rāj, 'regno', 'stato', o 'impero' - detto anche Territori della Corona in India), si indica l'insieme di domini diretti, indiretti e protettorati che il Regno Unito e i suoi predecessori accumularono e organizzarono nel subcontinente indiano, dal XVII al XX secolo.
Esso comprendeva per tradizione sia i territori amministrati direttamente dal Regno Unito (chiamati collettivamente British India), sia i territori governati da regnanti indigeni ma sottoposti a protettorato britannico (detti Stati principeschi).[3]
L'idea di uno Stato unitario per comprendere i domini britannici nella regione geografica dell'India, avvenne dopo il 28 giugno 1858, ovvero dopo i moti indiani del 1857 che imposero la soppressione della Compagnia britannica delle Indie orientali ed il trasferimento dei suoi territori direttamente alla Corona britannica nella persona della regina Vittoria.[4] Il nome di impero indiano nacque invece nel 1876, quando la regina Vittoria venne proclamata imperatrice d'India.
Con l'indipendenza concessa nel 1947, grazie alle campagne non violente di Gandhi, sui territori del cosiddetto Raj britannico sorsero gli attuali Stati di India, Pakistan (a sua volta diviso dopo l'indipendenza del Bangladesh, nel 1971) e Birmania. Grazie a questi domini, dal tempo della regina Vittoria nel 1876, fino a Giorgio VI nel 1947, i sovrani britannici poterono fregiarsi del titolo di "Imperatori d'India".
Il subcontinente indiano fu il possedimento che più di ogni altro rese l'Impero britannico una superpotenza mondiale; in esso viveva oltre il 75% della popolazione totale dell'impero e fu il principale esportatore di materie prime.