Impero romano (LA) Imperium Romanum[1] (GRC) Βασιλεία Ῥωμαίων Basileía Rhōmaíōn | |
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L'Impero romano sotto Traiano nel 117, alla sua massima espansione. In rosso i territori dell'Impero, in rosa gli Stati clienti | |
Dati amministrativi | |
Nome completo | Impero romano |
Nome ufficiale | (LA) Imperium Romanum |
Lingue ufficiali | latino in Occidente; greco e latino in Oriente |
Lingue parlate | latino: di cultura e ufficiale in tutto l'Impero e, in Occidente, d'uso; greco: di cultura e, in Oriente, d'uso |
Capitale | Roma dal 27 a.C. al 395 (solo de iure dal 286 al 395) |
Altre capitali |
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Dipendenze |
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Politica | |
Forma di Stato | Impero |
Forma di governo | Dal 27 a.C. fino al 284: Res publica oligarchica (de iure) Principato (de facto) Dal 284 fino al 395: Dominato, cioè monarchia assoluta |
Imperatore Cesare Augusto | Elenco |
Organi deliberativi | Senato romano |
Nascita | 27 a.C. con Augusto |
Causa | Guerra civile romana (44-31 a.C.) |
Fine | 17 gennaio 395 con Teodosio I |
Causa | morte di Teodosio I e suddivisione dell'Impero tra i suoi due figli, Onorio e Arcadio. |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | Europa, bacino del Mediterraneo e Asia Minore |
Territorio originale | bacino del Mediterraneo |
Massima estensione | 5000000 km²[2] nel 117-140 |
Popolazione | 47-60 milioni di abitanti nel I secolo[3] |
Suddivisione | Province |
Economia | |
Valuta | monetazione romana imperiale |
Risorse | oro, argento, ferro, stagno, ambra, cereali, pesca, ulivo, vite, marmi |
Produzioni | vasellame, oreficeria, armi |
Commerci con | Parti, Africa subsahariana, India, Arabia, Taprobane, Cina |
Esportazioni | oro, vini, olio |
Importazioni | schiavi, animali, seta, spezie |
Religione e società | |
Religioni preminenti | Religione romana, Religione greca, Religione egiziana, cananea e anatolica, Varie religioni celtiche e germaniche, Mitraismo e culti solari, Zoroastrismo, Manicheismo, Ebraismo e Cristianesimo. |
Religione di Stato | Religione romana sino al 27 febbraio 380, poi religione cristiana |
Religioni minoritarie | religione ebraica, culti tradizionali vari dei popoli barbari |
Classi sociali | cittadini romani (nobilitas e populus; senatores, equites (cavalieri) e resto del populus; dal III secolo in poi: honestiores e humiliores), peregrini (sudditi dell'impero senza cittadinanza, solo fino alla Constitutio Antoniniana del 212), stranieri, liberti, schiavi |
L'Impero romano nel 117 con Traiano, alla sua massima espansione Germania romana (9), Scozia romana (83), Libia romana (203)
Stati clienti e/o zone d'influenza dell'Impero romano nel 117 | |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Repubblica Romana |
Succeduto da | Impero romano d'Occidente Impero romano d'Oriente (divisione organizzativa) |
Ora parte di | Albania Algeria Andorra Arabia Saudita Armenia Austria Azerbaigian Belgio Bosnia ed Erzegovina Bulgaria Cipro Città del Vaticano Croazia Egitto Francia Georgia Germania Giordania Grecia Iran Iraq Israele Italia Kosovo Kuwait Libano Libia Liechtenstein Lussemburgo Macedonia del Nord Malta Marocco Moldavia Monaco Montenegro Paesi Bassi Palestina Portogallo Regno Unito Romania Russia San Marino Serbia Siria Slovacchia Slovenia Spagna Sudan Svizzera Tunisia Turchia Ucraina Ungheria |
L'Impero romano fu lo Stato romano consolidatosi nell'area euro-mediterranea tra il I secolo a.C. e il XV secolo; in questa voce si tratta il periodo che va dalla sua fondazione, generalmente indicata con il 27 a.C. (primo anno del principato di Augusto), al 395, quando, dopo la morte di Teodosio I, l'Impero fu suddiviso dal punto di vista amministrativo ma non politico in una pars occidentalis e in una pars orientalis. L'Impero romano d'Occidente si fa terminare per convenzione nel 476, anno in cui Odoacre depone l'ultimo imperatore, Romolo Augusto, mentre l'Impero romano d'Oriente (indicato talvolta come Impero bizantino nella sua fase medievale) si protrasse fino alla conquista di Costantinopoli da parte degli Ottomani, nel 1453.
Nella sua massima espansione, l'Impero si estendeva, in tutto o in parte, sui territori degli odierni Stati di: Portogallo, Spagna, Andorra, Francia, Monaco, Belgio, Paesi Bassi (regioni meridionali), Regno Unito (Inghilterra, Galles, parte della Scozia), Lussemburgo, Germania (regioni meridionali e occidentali), Svizzera, Austria, Liechtenstein, Slovacchia (piccola parte), Ungheria, Italia, Vaticano, San Marino, Malta, Slovenia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Serbia, Montenegro, Kosovo, Albania, Macedonia del Nord, Grecia, Bulgaria, Romania, Moldavia, Ucraina (parte costiera sud-occidentale con Isola dei Serpenti e Podolia), Turchia, Russia, Cipro, Siria, Libano, Iraq, Armenia, Georgia, Iran, Azerbaigian, Israele, Giordania, Palestina, Egitto, Sudan (piccola parte e per limitato periodo di tempo), Libia, Tunisia, Algeria, Marocco e Arabia Saudita (piccola parte). In totale, 52 dei 196 Stati riconosciuti nel mondo, più 3 parzialmente riconosciuti, più di ogni altro impero del mondo antico.[4] Si espandeva su tre diversi continenti: Europa, Africa e Asia.
Nel 117 sotto Traiano ricopriva un'area di 5,0 milioni di km2,[5][6][7] conteggiando anche gli Stati vassalli e i regni clienti. L'esatta misura della superficie governata da questo potente impero in realtà non è certa, a causa della mancanza di dati precisi, di dispute territoriali e della presenza di stati clienti il cui rapporto nei confronti di Roma non è sempre chiaro.
Pur non essendo il più vasto Stato dell’antichità, spettando tali primati all'impero achemenide, cinese e Xiongnu,[8][9] quello di Roma è considerato il più grande per gestione e qualità del territorio, organizzazione socio-politica, e per l'importante eredità lasciata nella storia dell'umanità. In tutti i territori sui quali estesero i propri confini i Romani costruirono città, strade, ponti, acquedotti, fortificazioni, esportando ovunque il loro modello di civiltà e al contempo assimilando le popolazioni e civiltà assoggettate, in un processo così profondo che per secoli ancora dopo la fine dell'impero queste genti continuarono a definirsi romane. La civiltà nata sulle rive del Tevere, cresciuta e diffusasi in epoca repubblicana e infine sviluppatasi pienamente in età imperiale, è essenziale componente della civiltà occidentale.