Imran Khan | |
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22º Primo ministro della Repubblica Islamica del Pakistan | |
Durata mandato | 18 agosto 2018 – 10 aprile 2022 |
Presidente | Mamnoon Hussain Arif Alvi |
Predecessore | Nasirul Mulk |
Successore | Shehbaz Sharif |
Presidente del Movimento per la Giustizia del Pakistan | |
In carica | |
Inizio mandato | 25 aprile 1996 |
Predecessore | carica istituita |
Dati generali | |
Partito politico | Movimento per la Giustizia del Pakistan |
Titolo di studio | Laurea in PPE |
Università | Keble College, Oxford |
Firma |
Imran Ahmed Niazi Khan (Urdu: عمران احمد خان نیازی; Lahore, 25 novembre 1952) è un politico pakistano.
Fondatore e presidente del Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI) – uno dei maggiori partiti politici del Pakistan, nato con il suo ingresso in politica dopo il ritiro da una carriera ventennale di giocatore di cricket a livello internazionale – è stato primo ministro (urdu: وزِیرِ اعظم پاکستان, «Gran visir») dal 18 agosto 2018[1] fino al 10 aprile 2022[2] quando è stato rimosso dall'incarico, divenendo così il primo capo del governo dello stato asiatico a venire estromesso per voto di sfiducia[3][4][5]. Data la sua politica estera indipendente e i rapporti amichevoli con Cina e Russia, riguardo la rimozione ha rivolto accuse di complotto agli Stati Uniti e i suoi sostenitori hanno organizzato varie proteste in tutto il Paese[6][7][8].
Oltre all'attivismo politico, è anche filantropo, commentatore sportivo, rettore dell'Università di Bradford e presidente fondatore del Consiglio dei governatori della Shaukat Khanum Memorial Cancer Hospital & Research Centre. Attraverso la raccolta di fondi a livello mondiale, ha fondato il Collegio Mianwali Namal nel 2008.
Secondo la Asia Society, Imran è stato votato come personalità asiatica del 2012 raccogliendo l'88% dei voti. Secondo il Pew Research Center, nello stesso anno sette pakistani su dieci hanno offerto un parere favorevole a Khan ed egli gode di una popolarità ineguagliabile tra i giovani.