Indiana Jones e il tempio maledetto (Indiana Jones and the Temple of Doom) è un film d'avventura del 1984 diretto da Steven Spielberg. È il secondo capitolo del franchise di Indiana Jones, si tratta di un prequel del film I predatori dell'arca perduta (1981), con Harrison Ford che riprende il ruolo del protagonista. Dopo l'arrivo in India, gli abitanti disperati di un villaggio chiedono a Indiana Jones di trovare una pietra mistica e salvare i loro figli da un culto Thuggee che pratica la schiavitù infantile, la magia nera e i rituali di sacrificio umano in onore della dea Kali.
Non volendo presentare nuovamente i nazisti come cattivi, George Lucas, produttore esecutivo e co-sceneggiatore, ha deciso di considerare questo film come un prequel.
Il film è stato distribuito negli Stati Uniti il 23 maggio 1984 e in Italia il 27 settembre 1984. Ebbe un successo finanziario, incassando 331 milioni di dollari in tutto il mondo, mentre le recensioni iniziali erano contrastanti, criticandone gli elementi più oscuri, la forte violenza e la performance di Capshaw nei panni di Willie Scott; tuttavia, l'opinione della critica è migliorata col tempo, citando l'intensità e l'immaginazione del film.[1][2][3] In risposta alle sequenze più violente del film, e con simili lamentele su Gremlins (1984), Spielberg ha suggerito alla MPAA di modificare il suo sistema di classificazione, cosa che ha fatto entro due mesi dall'uscita del film, creando una nuova classificazione PG-13. Il film ha vinto il Premio Oscar ai migliori effetti speciali.