Intelligenza emotiva

L'intelligenza emotiva è una componente dell'intelligenza, che consiste nella capacità di percepire, valutare, comprendere, utilizzare e gestire le emozioni. Le persone con un'elevata intelligenza emotiva sanno riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri, distinguerle tra di esse e utilizzare queste informazioni per guidare i propri pensieri e le proprie azioni.[1]

L'intelligenza emotiva è stata trattata la prima volta nel 1990 da Peter Salovey e John D. Mayer nel loro articolo Emotional Intelligence.

Nell'articolo alla figura 1[2], viene presentato un diagramma che concettualizza l'intelligenza emotiva, dimostrando che è composta da tre rami principali:

  • Valutazione ed espressione delle emozioni
  • Regolazione delle emozioni
  • Utilizzo delle emozioni

Tale definizione iniziale è stata poi successivamente aggiornata in quanto appariva imprecisa e priva di un ragionamento sui sentimenti, trattando solo la percezione e la regolazione delle emozioni. È quindi stata definita come segue: "L'intelligenza emotiva coinvolge l'abilità di percepire, valutare ed esprimere un'emozione; l'abilità di accedere ai sentimenti e/o crearli quando facilitano i pensieri; l'abilità di capire l'emozione e la conoscenza emotiva; l'abilità di regolare le emozioni per promuovere la crescita emotiva e intellettuale”[3].

Il tema dell'intelligenza emotiva è stato successivamente trattato nel 1995 da Daniel Goleman nel libro Emotional Intelligence tradotto in italiano nel 1997 come Intelligenza emotiva: che cos'è e perché può renderci felici.

  1. ^ Massimo Ammaniti, L'emozione batte l'intelligenza, in la Repubblica, 3 marzo 1996, p. 11.
  2. ^ pag 6 di 27 articolo accademico di P. Salovey John D. Mayer 1990 Emotional Intelligence
  3. ^ pagina 5 art. Peter Salovey and David J. Sluyter (a cura di) “Emotional development and Emotional Intelligence: educational implications” 1997 New York: Basic Books

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