In psicologia, l'intelligenza fluida e cristallizzata (abbreviate in Gf e Gc, rispettivamente) sono due fattori dell'intelligenza generale, originariamente identificati da Raymond Cattell.[1]
- L'intelligenza fluida (Gf), o ragionamento fluido, è la capacità di pensare logicamente e risolvere i problemi in situazioni nuove, indipendentemente dalle conoscenze acquisite. È la capacità di analizzare problemi nuovi, identificare gli schemi e le relazioni sottostanti per estrapolarne una soluzione usando il ragionamento logico. È necessario che tutti i problemi logici, scientifici, matematici e tecnici, siano affrontati con il procedimento del problem solving, adottando il pensiero fluido che comprende sia il ragionamento induttivo che quello deduttivo.
- L'intelligenza cristallizzata (Gc) è la capacità di utilizzare competenze, conoscenze ed esperienze. Non dovrebbe essere equiparata alla memoria o alla conoscenza, anche se il suo operato le permette di accedere alle informazioni dalla memoria a lungo termine.
- L'intelligenza generale è stata denominata “g” dal suo divulgatore Charles Spearman nel 1904.[2]
L'intelligenza cristallizzata è rappresentata dalla profondità e vastità di conoscenze generali che una persona possiede, come pure dal suo vocabolario e dalla capacità di ragionare, usando parole e numeri: è sostanzialmente il prodotto di esperienze educative e culturali, in costante interazione con l'intelligenza fluida.
L'intelligenza fluida e quella cristallizzata sono quindi correlate fra loro, e molti test d'intelligenza tentano di misurarle entrambe. Ad esempio, la scala WAIS (Wechsler Adult Intelligence Scale) misura l'intelligenza fluida sulla scala delle prestazioni e l'intelligenza cristallizzata sulla scala verbale. Il punteggio globale del quoziente d'intelligenza si basa quindi sulla combinazione di queste due scale.
- ^ Cattell, R.B., (1963) Theory of fluid and crystallized intelligence: A critical experiment. Journal of Educational Psychology, 54, 1-22.
- ^ Spearman C., (1904) General intelligence, objectively determined and measured. American Journal of Psychology, 15, 201–293.