Invasione di Sachalin parte del teatro del Pacifico della seconda guerra mondiale | |||
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Carta di Sachalin; la parte rossa indica la prefettura di Karafuto, possedimento giapponese dal 1905 al 1945 | |||
Data | 11-26 agosto 1945 | ||
Luogo | Sachalin | ||
Esito | Vittoria sovietica La prefettura di Karafuto viene annessa dall'Unione Sovietica e incorporata nell'oblast' di Sachalin | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
Morirono tra i 3 500 e il 3 700 civili giapponesi[3] | |||
Voci di battaglie presenti su Wikipedia | |||
L'invasione di Sachalin si svolse tra l'11 e il 26 agosto 1945, nell'ambito della guerra sovietico-giapponese e della seconda guerra mondiale. Lo scontro è noto in Russia come operazione Južno-Sachalin (in russo Южно-Сахалинская операция?, Južno-Sahalinskaja operacija), mentre in Giappone è indicato semplicemente come battaglia di Sachalin (樺太の戦い?, Karafuto no tatakai).
L'invasione ebbe inizio l'11 agosto 1945, con l'attacco da parte delle forze sovietiche schierate nella parte nord di Sachalin alla parte sud dell'isola, parte dell'Impero giapponese fin dal 1905 come prefettura di Karafuto. Il forzamento della linea fortificata allestita dai giapponesi lungo la frontiera richiese diversi giorni di duri combattimenti, ma in seguito i reparti sovietici dilagarono verso sud. Con il crollo giapponese ormai avviato, l'Armata Rossa organizzò una serie di operazioni anfibie per impossessarsi dei porti principali della regione, prendendo Maoka il 20 agosto e Otomari il 25 agosto; con l'entrata dei reparti sovietici nel capoluogo regionale, Toyohara, il 26 agosto la campagna ebbe ufficialmente fine.
La parte meridionale di Sachalin venne quindi annessa all'Unione Sovietica ed è oggi parte dell'oblast' di Sachalin.