L'invasione normanna dell'Irlanda consistette in una serie di campagne militari che determinarono la conquista da parte del regno anglo-normanno d'Inghilterra di vaste porzioni dell'isola. L'intervento militare inglese venne propiziato dallo sbarco, avvenuto il 1º maggio 1169 di mercenari anglo-normanni giunti sull'isola su invito di Dermot MacMurrough, re del Leinster, il quale era stato costretto all'esilio quando altri re sull'isola si ribellarono contro di lui.[1] L'invasione dell'Irlanda può considerarsi un'estensione della conquista del Galles, effettuata dai signori normanni che operarono con maggiore o minore indipendenza dalla corona.
L'intervento anglo-normanno ricevette il supporto di papa Adriano IV e di Enrico II d'Inghilterra. Quest'ultimo tuttavia in seguito all'evolversi della situazione, temendo l'affermazione di un regno autonomo sotto la sovranità di uno dei capi normanni, Riccardo di Clare, II conte di Pembroke, decise di intervenire direttamente per riportare sotto la propria sovranità gli anglo-normanni e gli irlandesi. Enrico sbarcò in Irlanda il 18 ottobre 1171 ottenendo la sottomissione di diversi potentati locali, ponendo l'isola sotto la diretta sovranità inglese.[2] Tra le conseguenze immediate di tali eventi vi furono la fine dell'Irlanda gaelica e della gerarchia irlandese dei «Re Supremi».[3] Da questo momento, l'isola divenne la Signoria d'Irlanda, stato nominativo che durò fino al 1541.