Ipertensione arteriosa

Disambiguazione – "Ipertensione" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Ipertensione (disambigua).
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Ipertensione
Sfigmomanometro, strumento utilizzato per misurare la pressione arteriosa
Specialitàcardiologia, nefrologia e medicina generale
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM401401-405405
ICD-10I10-I1515.
OMIM145500
MeSHD006973
MedlinePlus000468
eMedicine241381

L'ipertensione arteriosa, chiamata spesso colloquialmente solo ipertensione, è una condizione clinica in cui la pressione del sangue nelle arterie della circolazione sistemica risulta elevata.[1] Ciò comporta un aumento di lavoro per il cuore. La pressione arteriosa è riassunta da due misure, sistolica e diastolica, che dipendono dal fatto che il muscolo cardiaco si contrae (sistole) e si rilassa (diastole) tra un battito e l'altro. La pressione sanguigna normale a riposo è compresa tra i 110 e i 140 mmHg di sistolica e tra i 60 e i 90 mmHg di diastolica. Viene considerata un'ipertensione se vi è una pressione frequentemente pari o superiore ai 140/90 mmHg.

L'ipertensione viene classificata come primaria (essenziale) o come secondaria. Circa il 90-95% dei casi sono classificati come "ipertensione primaria", il che significa che vi è pressione alta senza evidenti cause mediche di base.[2] Il restante 5-10% dei casi, classificati come "ipertensione secondaria" sono causati da altre malattie che colpiscono i reni, le arterie, il cuore o il sistema endocrino.

L'ipertensione è un fattore di rischio per l'ictus, per l'infarto del miocardio, per l'insufficienza cardiaca, per gli aneurismi delle arterie (es. aneurisma aortico), per la malattia arteriosa periferica ed è una causa della malattia renale cronica. Anche moderate elevazioni della pressione sanguigna arteriosa vengono associate a una riduzione dell'aspettativa di vita.[3]

Cambiamenti nella dieta e nello stile di vita sono in grado di migliorare sensibilmente il controllo della pressione sanguigna e di ridurre il rischio di complicazioni per la salute. Tuttavia il trattamento farmacologico è spesso necessario in persone per le quali i cambiamenti dello stile di vita risultino inefficaci o insufficienti.

  1. ^ AV. Chobanian, GL. Bakris; HR. Black; WC. Cushman; LA. Green; JL. Izzo; DW. Jones; BJ. Materson; S. Oparil; JT. Wright; EJ. Roccella, Seventh report of the Joint National Committee on Prevention, Detection, Evaluation, and Treatment of High Blood Pressure., in Hypertension, vol. 42, n. 6, dicembre 2003, pp. 1206-52, DOI:10.1161/01.HYP.0000107251.49515.c2, PMID 14656957.
  2. ^ Carretero OA, Oparil S, Essential hypertension. Part I: definition and etiology, in Circulation, vol. 101, n. 3, gennaio 2000, pp. 329–35, DOI:10.1161/01.CIR.101.3.329, PMID 10645931.
  3. ^ Lanni et al, The PlA1/A2 polymorphism of glycoprotein IIIa and cerebrovascular events in hypertension: increased risk of ischemic stroke in high-risk patients, in Journal of Hypertension, vol. 25, n. 3, 2007, pp. 551–556, DOI:10.1097/HJH.0b013e328013cd67, ISSN 0263-6352 (WC · ACNP).

Developed by StudentB