Isotta Gervasi | |
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Dati generali | |
Titolo di studio | Laurea in medicina e chirurgia |
Professione | Medico chirurgo |
Prosepina Isotta Gervasi (Castiglione di Cervia, 21 novembre 1889 – Modena, 17 giugno 1967) è stata un medico italiano, seconda donna in Italia a svolgere la professione di medico condotto. Ha operato nel territorio cervese e, grazie alle sue qualità umane, ha acquistato nel tempo un'immagine leggendaria, tanto da essere ricordata come la “dottoressa dei poveri” e l'“angelo in bicicletta”.[1]
Grazia Deledda, che trascorreva le vacanze a Cervia, le dedicò un elzeviro sul Corriere della Sera nell'agosto del 1935:
«La dottoressa è bella, elegante, alla sera si trasforma come la fata Melusina, con i suoi vestiti e i suoi gioielli sfolgoranti e gli occhi e i denti più sfolgoranti ancora: una fata lo è anche davanti al letto del malato, sia un principe o un operaio, al quale, oltre alla sua cura sapientissima, regala generosamente bottiglie di vino antico, polli e fiori. Il suo nome è Isotta[2]»
Nel 1965 la Fondazione "Carlo Erba" le assegnò il premio "Missione del medico".