Gli italiani[9] sono un popolo che si riconosce nella stessa cultura, lingua e storia e da un sentimento di comune radice nazionale.[10][11][12] In seguito alla costituzione del Regno d'Italia (1861) quale moderno Stato-nazione, il termine è passato anche a designare tutti i cittadini italiani.
Gli italiani, oltre all'eredità della civiltà romana che, per ragioni storiche e geografiche, ha permeato la loro identità in misura maggiore di quella degli altri popoli europei e mediterranei,[13] hanno raccolto anche l'influenza di alcune progredite culture sviluppatesi localmente e confluite successivamente in quella latina, fra cui quella etrusca e quella, di matrice ellenica, della Magna Grecia. Tali culture hanno contribuito in vario modo all'arricchimento del patrimonio artistico, architettonico, religioso, giuridico, istituzionale e in taluni casi anche scientifico di Roma e dell'Italia antica.[14]
Si può fare risalire la formazione di una distinta comunità linguistica e culturale italiana, rispetto ad altre comunità presenti in Europa, al periodo dell'avvento e della stabilizzazione della lingua volgare (tra il X e il XIII secolo).[15][16][17][18]
Geograficamente gli italiani sono localizzati sia nello Stato italiano — dove, secondo taluni, «[…] la consapevolezza di essere italiani, di appartenere a una nazione a sé, ha via via raggiunto la coscienza di tutti i cittadini […]»[19] — sia all'estero, con comunità etniche storicamente presenti in alcuni territori dei Paesi limitrofi (come Svizzera, Francia, Slovenia, Croazia), alcuni dei quali facenti anche parte della regione geografica italiana. A causa inoltre dell'emigrazione[20], circa 85 milioni di persone residenti al di fuori della regione italiana hanno origini etniche totalmente o parzialmente italiane: 80 milioni di oriundi[21] e 5 milioni di cittadini italiani residenti all'estero[22]. A questi si aggiungono coloro che, dopo essere immigrati in Italia, pur se non ancora naturalizzati[23], hanno adottato, a seguito di un processo spontaneo di integrazione[24], la lingua, le consuetudini e il sistema di valori propri del popolo italiano, spesso accanto a quelli propri originari.[25][26][27]
- ^ Popolazione residente in Italia ([1]) al netto della popolazione straniera residente.
- ^ Svizzeri italiani residenti nel canton Ticino e nei cantone dei Grigioni (da non confondere con gli italo-svizzeri, cittadini della Repubblica Italiana residenti nel Paese o discendenti).
- ^ Population by Ethnicity, by Towns/Municipalities, Census 2001, su dzs.hr, 2001. URL consultato il 9 maggio 2007.
- ^ Population by ethnic affiliation, Slovenia, Census 1953, 1961, 1971, 1981, 1991 and 2002.
- ^ Italiani di Montenegro Archiviato il 6 febbraio 2012 in Internet Archive..
- ^ https://www.migrantes.it/wp-content/uploads/sites/50/2020/10/Sintesi_RIM2020.pdf
- ^ greeninvestdubai.com, https://greeninvestdubai.com/emigrazione-italiana-a-dubai/.
- ^ wikiwand.com, https://www.wikiwand.com/es/Inmigraci%C3%B3n_italiana_en_Rep%C3%BAblica_Dominicana.
- ^ Italiani, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 14 marzo 2015.
- ^ Philip Q. Yang, Ethnic Studies: Issues and Approaches, Albany (New York), SUNY Press, 2000, p. 9, ISBN 1-59884-302-8. URL consultato il 26 giugno 2014.
- ^ «[…] l'Italia è un popolo in uno spazio geografico che ha avuto per destino di raggiungere, possedere e poi perdere, e poi riconquistare, una unità etnica culturale politica, e così anche linguistica.» G. Devoto, Introduzione.
- ^ «[…] un popolo, compreso quello di cui facciamo parte […] può essere concepito come un insieme consistente di individui che: vivono in un dato territorio da essi modificato a loro vantaggio […], si aggregano in un certo numero di gruppi e sottogruppi (società) […], dispongono di un patrimonio di conoscenze e di credenze comuni (cultura). […] Uno degli elementi […], la cultura, riveste un carattere di decisivo rilievo per quanto riguarda la sua specifica fisionomia.» Carlo Tullio-Altan, pp. 10-11.
- ^ «La conquista romana unificò l'Italia. Nell'età di Augusto la penisola […] aveva una forte omogeneità culturale: la lingua più diffusa era il latino, che s'imponeva sulle antiche lingue locali, gli dèi di Roma erano venerati ovunque, i valori sociali romani erano condivisi da tutti, e dappertutto le città adeguavano il loro aspetto e le loro istituzioni al modello di città romana. I letterati celebravano nell'Italia la "maestra di tutte le genti", poiché essa era ormai una terra profondamente romana, la più romana di tutte.» cfr. Jean-Michel David, 4ª di copertina.
- ^ Il contributo più importante dato dagli etruschi al risveglio dell'Italia e dell'Europa occidentale «[…] è quello riguardante il rapporto con Roma. Ad essa diedero i natali, nel senso che la costruirono, le trasmisero le norme giuridiche più importanti, l'organizzarono sotto il profilo militare e politico, la cinsero di potenti mura per difenderla dai nemici e la elevarono a prima nazione su tutte le altre dell'Italia», permettendo in tal modo «[…] la nascita e il decollo di Roma che diffuse la propria cultura nel mondo a scapito dell'ellenismo, creando in questo modo le premesse per quella svolta radicale che produsse lo spostamento degli interessi spirituali e anche materiali dall'Oriente all'Occidente. Cfr. Ugo Di Martino, Le civiltà dell'antica Italia: storia, civiltà, cultura, Milano, Mursia, 1984, pp. 155-156, SBN IT\ICCU\CFI\0085928.
Sotto il profilo artistico ebbe una notevole importanza l'affermazione, intorno al III secolo a.C., di un'arte medio-italica e cioè né greco-ellenistica né etrusca, la cui area va dall'Apulia al Piceno, dalla Campania al Lazio e al Sannio, il cui capolavoro è il Bruto Capitolino che ancor oggi si può ammirare a Roma, in Campidoglio. Cfr. Ranuccio Bianchi Bandinelli, Roma, l'arte nel centro del potere, Milano, Corriere della Sera e Rizzoli libri illustrati, 2005, pp. 49-50, SBN IT\ICCU\UM1\0071944.
Di maggior rilevanza sono tuttavia gli apporti al mondo romano in formazione, non solo artistici, ma anche commerciali (introduzione della monetazione), sociali (organizzazione della vita urbana), tecnici (edilizia e costruzioni navali) e scientifici (basti pensare alla diffusione della medicina) provenienti dai grandi centri costieri del Mezzogiorno peninsulare e della Sicilia. Roma entrò in contatto permanente con l'area commerciale greca dopo un accordo sanzionato con Napoli nel 326 a.C. (R. B. Bandinelli, op. cit., p. 44), anche se non si può escludere, come suggerisce Bandinelli, che le mura serviane (la cui costruzione iniziò nel 378 a.C.) siano state erette con la collaborazione di maestranze siciliane (R. B. Bandinelli, op. cit., p. 45).
- ^ G. Devoto, pp. 221; 235-237; 241-242; 247-249; 263-264.
- ^ Francesco Tuccari, pp. 75-93.
- ^ Arnold J. Toynbee, Il racconto dell'uomo, traduzione di Davide Bigalli, Milano, Garzanti, 2009, p. 464, ISBN 978-88-11-69411-3.
- ^ Giuliano Procacci, pp. 57-64.
- ^ AA.VV., Grande Atlante d'Italia De Agostini, Novara, Istituto Geografico de Agostini, 1987, p. 98, ISBN 88-402-0060-6.
- ^ Grande Atlante d'Italia, op. cit., p. 105.
- ^ Fondazione Migrantes, Rapporto Italiani nel Mondo 2010 (PDF), su progettoculturale.it, Roma, Edizioni Idos, dicembre 2010. URL consultato il 26 giugno 2014 (archiviato il 26 giugno 2014).
- ^ Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, Statistiche relative all'elenco aggiornato dei cittadini italiani residenti all'estero (AIRE), su infoaire.interno.it. URL consultato il 26 giugno 2014 (archiviato il 26 giugno 2014).
- ^ In Italia si ha un numero di naturalizzazioni rispetto alla popolazione straniera residente significativamente più basso della media europea; tale difformità non è comunque imputabile a processi di integrazione sostanzialmente differenti, bensì ad una legislazione sulla cittadinanza maggiormente orientata verso lo Ius sanguinis piuttosto che lo Ius soli (cfr. Andrea Stuppini, Stranieri in Italia, Molti immigrati e pochi nuovi italiani, su stranieriinitalia.it. URL consultato il 14 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2015).), tanto che «l'acquisto della cittadinanza italiana […] rappresenta piuttosto un riconoscimento concesso solo quando il percorso di inserimento è già in gran parte compiuto» (cfr. Gerardo Gallo e Evelina Paluzzi, I cittadini italiani naturalizzati (PDF), su www3.istat.it, ISTAT, p. 17. URL consultato il 14 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 25 gennaio 2011).
- ^ Fabio Berti, Esclusione e integrazione: uno studio su due comunità di immigrati, p. 205. URL consultato il 14 marzo 2015.
- ^ In particolare, riguardo alle cosiddette "seconde generazioni": «In realtà non si tratta di una seconda generazione, ma di una prima generazione di neo-autoctoni, che vive tra due culture», cit. in Stefano Allievi, Islam italiano: viaggio nella seconda religione del paese, Torino, Einaudi, 2003, p. 216, ISBN 88-06-16492-9.
- ^ Eugenio Torrese, Oltre il binomio welfare-immigrazione. Un'esperienza locale: l'Agenzia per l'integrazione, pp. 140-141. URL consultato il 14 marzo 2015.
- ^ Asher Colombo, Antonio Genovese e Andrea Canevaro, Educarsi all'interculturalità. Immigrazione e integrazione dentro e fuori dalla scuola, 2005, p. 18. URL consultato il 14 marzo 2015.
«…esiste senz'altro una parte degli stranieri in Italia che si considerano più lavoratori che immigrati […], ma altri, e il loro numero è in crescita, pensano invece che l'Italia sia diventato il luogo della loro vita, di quella delle loro famiglie e dei loro figli.»