L'italianizzazione è stato un disegno politico del regime fascista che ha interessato tale periodo della storia d'Italia con l'intento di diffondere la lingua italiana, ma anche di intervenire sull'uso del dialetto di gruppi linguistici con diversa madrelingua. Il progetto di un'autarchia linguistica aveva avuto precedenti già all'inizio del XX secolo ed il regime vi aggiunse una connotazione ideologica con l'intento di rafforzare una connotazione centralista ed il consenso popolare controllando maggiormente anche aree di colonizzazione recente.[1]