James Madison | |
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4º Presidente degli Stati Uniti d'America | |
Durata mandato | 4 marzo 1809 – 4 marzo 1817 |
Vice presidente | George Clinton Elbridge Gerry |
Predecessore | Thomas Jefferson |
Successore | James Monroe |
5º Segretario di Stato degli Stati Uniti | |
Durata mandato | 2 maggio 1801 – 3 marzo 1809 |
Predecessore | John Marshall |
Successore | Robert Smith |
Dati generali | |
Partito politico | Democratico-Repubblicano |
Firma |
James Madison (Port Conway, 16 marzo 1751 – Port Conway, 28 giugno 1836) è stato un politico statunitense. È stato il 4º presidente degli Stati Uniti d'America dal 1809 al 1817, nonché uno dei maggiori esponenti, insieme a Thomas Jefferson, del Republican Party, poi ribattezzato dagli storici Partito Democratico-Repubblicano.
È considerato uno dei padri fondatori degli Stati Uniti e uno dei principali autori della Costituzione.
Per la sua salute precaria non poté arruolarsi nell'esercito di George Washington, ma diede il suo contribuito alla causa delle colonie con l'attività di giurista. Partecipò alla stesura della Costituzione e si preoccupò anche di convincere i vari Stati ad accettarla.
La convinzione che segnò maggiormente il pensiero politico teorico di Madison era che la nuova repubblica necessitasse di controlli ed equilibri di poteri onde tutelare i diritti individuali dalla tirannia della maggioranza. Come segretario di Stato di Jefferson (1801-1809), Madison seguì l'acquisto della Louisiana, che raddoppiò le dimensioni della nazione, e appoggiò lo sfortunato embargo del 1807.
Come presidente, guidò la nazione nella guerra del 1812 contro la Gran Bretagna. Durante e dopo la guerra, Madison cambiò molte delle sue posizioni. Nel 1815 sostenne la creazione della seconda banca nazionale, una forte politica militare e alti dazi sui beni importati per proteggere le nuove fabbriche aperte durante la guerra.