James E. Rothman è professore di Scienze Biomediche dell'Università di Yale ed anche professore alla UCL di Londra ed è divenuto famoso per essere stato insignito del premio Nobel per la medicina nel 2013 assieme a Randy Schekman e Thomas Südhof, per la scoperta del complesso proteico che permette alle vescicole di fondersi con le membrane cellulari, processo coinvolto nella comunicazione cellulare.[1][2][3][4][5]
Merito di Rothman e dei colleghi insigniti del Premio Nobel è stata la ricerca che ha permesso loro, a partire dalla fine degli anni Ottanta, di clonare e sequenziare i geni contenenti le "istruzioni" per sintetizzare le proteine che controllano e regolano il funzionamento delle vescicole contenenti diversi neurotrasmettitori nonché le modalità con le quali gli stessi vengono rilasciati dalle cellule. Negli ultimi anni, Rothman ha avviato una collaborazione con il Pediatra Neuroscienziato Vincenzo Salpietro dell'Istituto Gaslini di Genova, focalizzando i suoi interessi di ricerca sulle sinaptopatie ed in particolare sulla caratterizzazione di geni associati a patologie della trasmissione sinaptica nei bambini, inclusi i disturbi dello spettro autistico[6][7][8].