Jim Clark | |||||||||||||||||||||
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Clark nel 1965 | |||||||||||||||||||||
Nazionalità | Regno Unito | ||||||||||||||||||||
Automobilismo | |||||||||||||||||||||
Categoria | Formula 1, 500 miglia di Indianapolis, Formula Tasman, Formula 2, BTCC | ||||||||||||||||||||
Termine carriera | 7 aprile 1968 | ||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||
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James Clark Jr., detto Jim o anche Jimmy (Kilmany, 4 marzo 1936 – Hockenheim, 7 aprile 1968), è stato un pilota automobilistico britannico, vincitore dei campionati mondiali 1963 e 1965 di Formula 1 con la scuderia Lotus, del BTCC (British Touring Car Championship) 1964 e della 500 miglia di Indianapolis 1965.
Soprannominato «lo scozzese volante» (in inglese The flying Scotsman), il suo stile di guida si basava sulla sua velocità: non aveva una particolare tattica di gara, otteneva spesso la pole position e poi partiva sempre molto forte ottenendo, già nel primo giro, un margine di vantaggio sugli inseguitori, quindi se la macchina non aveva problemi procedeva continuando a migliorare i tempi sul giro[1]. Era anche molto versatile riuscendo a portare al limite macchine diverse adeguando la sua guida secondo il tipo di vettura. Perse alcuni mondiali a causa dei persistenti problemi meccanici delle sue vetture, come ad esempio nel 1962, nel 1964 e nel 1967. Detiene il record per il maggior numero di Grand Chelem (8) ovvero Gran Premi in cui si ottengono: pole position, giro veloce e vittoria rimanendo in testa dal primo all’ultimo giro. È considerato uno dei migliori piloti di tutti i tempi in Formula 1.[2][3][4]