Jimmy Savile

Jimmy Savile nel 2006

Sir Jimmy Savile, all'anagrafe James Wilson Vincent Savile (Leeds, 31 ottobre 1926Leeds, 29 ottobre 2011), è stato un disc jockey, conduttore radiofonico, conduttore televisivo, e filantropo britannico. Distintosi in vita per la personalità eccentrica e per gli atti di filantropia, rivolti soprattutto ai bambini, dopo la morte fu accusato di essere un pedofilo e uno stupratore seriale, screditandone completamente l'immagine pubblica.

Nell'ottobre 2012, quasi un anno dopo il decesso, un documentario della ITV esaminò alcune accuse di abusi sessuali su minori imputate a Savile[1] già in vita (ma da cui era stato apparentemente scagionato), suscitando molto scalpore e creando ampio risalto presso i mass media britannici a causa della progressiva e sostanziale mole di indizi e alle testimonianze di varie vittime che decisero di uscire allo scoperto dopo la morte del conduttore. Scotland Yard aprì un'inchiesta sui presunti abusi compiuti da Savile in sei decenni, descrivendolo come un "pericoloso predatore sessuale", e dichiarando in seguito di aver preso in esame circa 400 casi basandosi sulla testimonianza di 300 potenziali vittime, sia minorenni che maggiorenni. Savile fu accusato di aver violentato anche pazienti degli ospedali in cui era coinvolto, oltre che di atti di necrofilia negli obitori delle strutture.[2][3]

  1. ^ Ben Quinn, Jimmy Savile alleged to have abused girls as young as 13, in The Guardian, Londra, 28 settembre 2012. URL consultato il 26 ottobre 2012.
    «Documentary to air claims by several women that TV presenter assaulted them when they were children ... Up to 10 women are said to have come forward to claim that they were sexually assaulted by Savile during the 1970s»
  2. ^ Jimmy Savile: Number of victims reach 300, police say, in BBC News, 25 ottobre 2012. URL consultato il 25 ottobre 2012.
  3. ^ Gordon Rayner, Jimmy Savile: police launch criminal investigation after victims claim some abusers are still alive, in The Daily Telegraph, Londra, 19 ottobre 2012. URL consultato il 25 ottobre 2012.

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