Johnny Cash | |
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Johnny Cash in una foto pubblicitaria nel settembre del 1977 | |
Nazionalità | Stati Uniti |
Genere | Country Americana Gospel Blues Outlaw country Folk Rhythm and blues Talking blues |
Periodo di attività musicale | 1955 – 2003 |
Strumento | voce, chitarra |
Etichetta | Sun, Columbia, Mercury, American, House of Cash, Legacy Recordings |
Album pubblicati | 193 |
Studio | 68 |
Live | 16 |
Colonne sonore | 4 |
Raccolte | 105 |
Sito ufficiale | |
Johnny Cash (nato J. R. Cash[1]; Kingsland, 26 febbraio 1932 – Nashville, 12 settembre 2003) è stato un cantautore, attore, scrittore, conduttore televisivo e poeta statunitense.
Soprannominato "The Man in Black", in virtù della sua preferenza nel vestire abiti neri,[2] Johnny Cash è ritenuto uno dei più influenti cantautori del XX secolo oltre ad essere uno dei più popolari, con vendite stimate di oltre 100 milioni di dischi in tutto il mondo.[3]
Nella sua carriera si è imposto come una delle figure più rappresentative nell'ambito della cultura di massa statunitense[4] ed ha inoltre spaziato in numerosi altri campi oltre a quello musicale, tra i quali la poesia, la scrittura e il cinema.[5]
Cash era una figura atipica nella musica popolare statunitense del XX secolo; pur essendo un cristiano dalle convinzioni evangeliche tradizionali e assiduo cantante gospel, in particolare assieme al suo gruppo i The Statler Brothers,[6] egli era rispettato e riverito sia da icone della cultura alternativa che da importanti figure della cultura dominante.[7]
Assieme al suo gruppo di supporto, i The Tennessee Three, Cash si impose come il principale "cantastorie" della sua epoca,[8] incidendo numerosi brani di grande successo tra i quali I Walk the Line, Folsom Prison Blues, Ring of Fire, Get Rhythm, Man in Black e The Man Comes Around.[9]
Sebbene sia principalmente ricordato come un'icona della musica country, il suo repertorio spaziava attraverso generi quali rock and roll, rockabilly, blues, folk, talking blues e gospel. Questa poliedricità di stili valse a Cash il raro onore di essere introdotto contemporaneamente nella Country Music Hall of Fame, nella Rock and Roll Hall of Fame e nella Gospel Music Hall of Fame.[10]
Nonostante l'immagine austera ed autorevole, incise anche alcuni pezzi dal taglio umoristico come One Piece at a Time e A Boy Named Sue; duetti con la futura moglie June Carter e, nell'ultima parte di carriera, sorprendenti reinterpretazioni di brani di artisti rock contemporanei, come Hurt dei Nine Inch Nails, Personal Jesus dei Depeche Mode, Rusty Cage dei Soundgarden e One degli U2.[11]
Cash fu anche conduttore del programma televisivo musicale The Johnny Cash Show, in onda dal 1969 al 1971 e che prevedeva numerosi ospiti d'eccezione tra i quali Bob Dylan, Tom Jones, Louis Armstrong e numerosi altri.[12]