Il kumite (in giapponese 組手?) è una delle tre componenti fondamentali dell'allenamento nel karate, assieme a kata e kihon, e consiste nell'allenamento con un avversario.
Il termine giapponese kumite viene tradotto con la parola "combattimento", però tale termine è incompleto, cioè privo degli elementi compresi nel concetto di kumite. Kumite si compone della parola kumi, che significa "mettere insieme", e della sillaba te, che significa mano. Per kumite si intende quindi l'incontrarsi con le mani: nel confronto reale come in quello di palestra è necessario un avversario.
Lo scopo del vero combattimento è quello di abbattere l'avversario, quello del kumite è la crescita reciproca dei praticanti.
Il kumite presuppone due fasi ben distinte: l'apprendimento delle tecniche dal punto di vista formale e la loro applicazione. L'importanza che riveste la forma (kata) in funzione del combattimento è quindi fondamentale, perché racchiude le basi del karate. La filosofia del karate-dō impone di migliorarsi continuamente per ricercare la massima padronanza tecnica e mentale, così da raggiungere equilibrio interiore, stabilità, consapevolezza.
Per allenare il combattimento, nel senso del karate-do, vengono studiati alcuni tipi di kumite fondamentale: combattimento a cinque passi, a tre passi, a un passo, semilibero e libero.