La tregua (Primo Levi)

«Ma la guerra è finita – obiettai [...]
– Guerra è sempre – rispose memorabilmente Mordo Nahum»

La tregua
AutorePrimo Levi
1ª ed. originale1963
GenereMemorie
Sottogenereautobiografia
Lingua originaleitaliano
Ambientazione(Stati attuali - 2012) Polonia, Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Romania, Ungheria, Slovacchia, Austria, Germania e Italia (1945)
ProtagonistiPrimo Levi
Preceduto daSe questo è un uomo

La tregua è un libro-memoria di Primo Levi, séguito di Se questo è un uomo, che descrive le esperienze dell'autore dall'abbandono di Auschwitz (Monowitz) da parte dei tedeschi con l'arrivo dell'Armata Rossa sovietica. Racconta il lungo viaggio del deportato ebreo per ritornare in Italia, nella città natale di Torino, con mesi di spostamenti nell'Europa centro-orientale. La sua testimonianza rappresenta quella dei milioni di sfollati al termine della Seconda Guerra Mondiale, in grandissima parte ex detenuti del Reich tedesco, sia lavoratori coatti che sopravvissuti ai campi di concentramento.

Il libro vinse il Premio Campiello nel 1963.[1] Lo stesso anno aveva raggiunto la finale del Premio Strega, che venne assegnato a Natalia Ginzburg.[2]

  1. ^ Premio Campiello, opere premiate nelle precedenti edizioni, su premiocampiello.org. URL consultato il 24 febbraio 2019.
  2. ^ Edizione 1963, su premiostrega.it. URL consultato il 3 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2020).

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