Lawrence Gonzi

Lawrence Gonzi
Lawrence Gonzi a New York nel 2009

Primo ministro della Repubblica di Malta
Durata mandato23 marzo 2004 –
11 marzo 2013
Capo di StatoGuido de Marco
Edward Fenech-Adami
George Abela
PredecessoreEdward Fenech-Adami
SuccessoreJoseph Muscat

Vice-Primo ministro della Repubblica di Malta
Durata mandato29 marzo 1999 –
23 marzo 2004
Capo del governoEdward Fenech-Adami
PredecessoreGuido de Marco
SuccessoreTonio Borg

Ministro delle Finanze di Malta
Durata mandato23 marzo 2004 –
10 marzo 2008
Capo del governoSe stesso
PredecessoreJohn Dalli
SuccessoreTonio Borg

Ministro delle Politiche Sociali di Malta
Durata mandato6 settembre 1998 –
23 marzo 2004
Capo del governoEdward Fenech Adami
PredecessoreEdwin Grech
SuccessoreDolores Cristina

Leader del Partito Nazionalista
Durata mandato2004 –
2013
PredecessoreEdward Fenech-Adami
SuccessoreSimon Busuttil

Leader dell'opposizione
Durata mandato20 marzo 2013 –
13 maggio 2013
PredecessoreJoseph Muscat
SuccessoreSimon Busuttil

Presidente della Camera dei rappresentanti
Durata mandatoottobre 1988 –
settembre 1996
PredecessoreJimmy Farrugia
SuccessoreMyriam Spiteri Debono

Whip del Partito Nazionalista alla Camera dei Rappresentanti
Durata mandato8 settembre 1998 –
13 aprile 2003
Capo del governoEdward Fenech-Adami

Membro del Parlamento di Malta
Durata mandato1987 –
2013
LegislaturaVI, VII, VIII, IX, X, XI, XII
Gruppo
parlamentare
Nazionalista

Dati generali
Prefisso onorificoK.U.O.M.
Partito politicoPartito Nazionalista
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
Professione- Avvocato
- Manager ed economista
FirmaFirma di Lawrence Gonzi

Lawrence Gonzi (Pietà, 1º luglio 1954) è un politico maltese Primo ministro di Malta per il Partito Nazionalista dal 23 marzo 2004 all'11 marzo 2013[1][2].

Gonzi è stato inoltre presidente del Parlamento dal 1988 al 1996 e Ministro delle politiche sociali dal 1998 al 2004, nonché Vice Primo Ministro dal 1999 al 2004.[3] Ha servito praticamente in tutte le posizioni in Parlamento, essendo anche leader della Camera, parlamentare semplice e leader dell'opposizione.[4]

In sostituzione del Primo Ministro di Eddie Fenech Adami, Lawrence Gonzi ha guidato Malta nei delicati primi anni di adesione all'UE . Ha pilotato cruciali riforme economiche e politiche, inclusa l'adozione dell'euro da parte di Malta e l'ingresso nell'accordo di Schengen .[2] La sua decisione di privatizzare i cantieri navali di Malta e la riforma delle pensioni si sono rivelate impopolari. A seguito di una risicata vittoria elettorale nel 2008, la percezione dell'arroganza nel suo gabinetto, fomentata dall'opposizione del Partito laburista e dai parlamentari ribelli, ha danneggiato il suo secondo mandato. Il suo governo perse la fiducia del Parlamento nel dicembre 2012. Il partito nazionalista fu sconfitto alle successive elezioni generali, portando alle dimissioni di Gonzi e al suo ritiro dalla politica.

Gonzi sottolineò la necessità di garantire lo sviluppo sostenibile e la gestione ambientale nelle isole, concentrandosi anche sul rafforzamento dei settori dell'istruzione e della sanità.[senza fonte] Nella diplomazia internazionale, Gonzi è stato lodato per il suo ruolo nella Rivoluzione libica, interrompendo la lunga relazione di Malta con il regime di Gheddafi e schierandosi con i ribelli. Inoltre, la sua risposta umanitaria alle pressioni migratorie intorno a Malta ha portato al primo patto volontario europeo sulla condivisione degli oneri migratori.[5]

  1. ^ House pays tribute to Lawrence Gonzi, in The Malta Independent, 14 maggio 2013. URL consultato il 23 luglio 2014.
  2. ^ a b Lawrence Gonzi - a tribute to a gentleman, in The Malta Independent, 18 luglio 2013. URL consultato il 23 luglio 2013.
  3. ^ Office of the Prime Minister, su gov.mt. URL consultato il 4 novembre 2009 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2014).
  4. ^ Lawrence Gonzi: A poignant farewell, 18 luglio 2013. URL consultato il 23 luglio 2014.
  5. ^ Irregular Migration: Interior ministers approve burden sharing pact 6 years ago - Friday, 26 September 2008, 00:00, in The Malta Independent, 26 settembre 2008. URL consultato il 24 luglio 2014.

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