Le Leggi Fondamentali di Israele (in ebraico חוקי היסוד?, Ḥukey HaYesod) sono una raccolta costituzionale di quattordici leggi giuridicamente fondamentali che, insieme, determinano la struttura ed il vertice dell'ordinamento giuridico israeliano e ne determinano i princìpi, essendo l’ordinamento del paese non dotato di una costituzione codificata in senso proprio.[1]
In generale, tuttavia, regolando il funzionamento intrinseco dello Stato, alcune di queste possono essere modificate solo con un voto a maggioranza qualificata nella Knesset (con requisiti diversi per diverse leggi e sezioni fondamentali). Molte sono basate sulla forma di governo e sulle libertà individuali delineate nella Dichiarazione d'indipendenza israeliana e, spesso, sono state integrate dalla Corte suprema di Israele tramite i precedenti, nel quadro di un sistema misto con caratteristiche di common law[2]. Tra queste, spicca la “Legge Fondamentale: Dignità umana e Libertà”, la quale, godendo di uno status super-legale rafforzato (c.d. “Clausola di limitazione”), consente di nullificare ogni legge che la contraddica (salvo per una legge appropriata ai valori dello Stato e limitata negli effetti), nonché assicura protezioni contro le disposizioni emanate durante uno stato di emergenza[3][4].
Degno di nota è anche il fatto che le leggi fondamentali non coprono chiaramente tutte le questioni costituzionali e non c'è una scadenza fissata per il completamento del processo di fusione, né una regola chiara che determini la gerarchia delle fonti della legislazione fondamentale sulla legislazione ordinaria, lasciando dunque, in molti casi, tali questioni all'interpretazione del sistema giudiziario.
Originariamente previste come bozze di capitoli di una futura costituzione israeliana in senso proprio[5], l’assenza di un consenso in seno ai legislatori (anche per via di questioni più rilevanti come la guerra arabo-israeliana del 1948 e la diffidenza del socialista David Ben-Gurion, fondatore ideale del paese[6][7]) fece sì che tale progetto fosse prima rinviato al 1950 e poi sine die, agendo quest’ultime come una costituzione "de facto" fino alla loro futura incorporazione in una costituzione formale, unitaria e scritta.[8]