Legione romana

Legione romana
Moderna ricostruzione di soldati romani. Si possono notare il tipico scudo convesso (scutum), il giavellotto (pilum) e l'armatura a piastre d'epoca imperiale (lorica segmentata).
Descrizione generale
AttivaVIII secolo a.C. - V secolo
NazioneRegno di Roma
Repubblica romana
Impero romano
ServizioEsercito romano
TipoFanteria
Dimensionevariabile, nell'ordine delle migliaia, fino a un massimo di 7 000 (età monarchica)
9 000 - 10 000 (età repubblicana e alto-imperiale)
3 000-6 000 e 1 000 per le vexillationes (età tardo-imperiale)
Guarnigione/QGCastra legionari lungo il limes e castella
PatronoMarte ultore
Giove Capitolino
Dea Roma
Dio, Cristo e lo Spirito Santo (a partire da Costantino I)
DecorazioniDona militaria
Onori di battagliaTrionfo
Ovatio
Spolia opima
Cognomina ex virtute
Corona trionfale
Parte di
Fanteria romana
Reparti dipendenti
Legione romana dell'età regia
Legione romana dell'età repubblicana
Legione romana dell'età imperiale
Comandanti
Comandante attualeTribunus militum (età monarchica)
Legatus legionis o Legatus Augusti pro praetore (età repubblicana e alto-imperiale)
Praefectus legionis (III secolo)
Magistri militum e comites (tardo impero)
Simboli
Aquila (retta da un aquilifer)
Draco (retto da un draconarius)
signum (retto da un signifer)
vedi Bibliografia
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

«Non si sbaglierebbe chi chiamasse le loro manovre battaglie senza spargimento di sangue e le loro battaglie esercitazioni sanguinarie.»

La Legione Romana (dal latino legio, derivato del verbo legere, "raccogliere assieme", che all'inizio indicava l'intero Esercito) era l'Unità Militare di base dell'Esercito Romano. Nacque dalla trasformazione dell'esercito alto-repubblicano dal modello falangitico a quello manipolare nel IV secolo a.C. L'Esercito Romano passò così dall'impiego del clipeus e dell'hasta all'uso dello scutum, del pilum e del gladius, che divennero le armi fondamentali dei legionari romani, conformi del tutto all'impiego imposto dalla tattica bellica romana.

Grazie al grande successo militare della Repubblica e, in seguito, dell'Impero, la Legione viene considerata come il massimo modello antico di efficienza militare, sia sotto il profilo dell'addestramento, sia dal punto di vista tattico e organizzativo. Altra chiave del successo della legione era il morale dei soldati, consolidato dalla consapevolezza che ciascun uomo doveva contare sull'appoggio del compagno, prevedendo con la legione l'integrazione dei soldati in un meccanismo complessivo di lavoro di squadra.

Era assimilabile a una Grande Unità complessa odierna, di rango variabile tra una Brigata e una Divisione, ma soprattutto riuniva attorno a sé, oltre ai Reparti dell'arma base, fanteria e cavalleria, altri reparti specializzati come frombolieri, sagittarii, esploratori e genieri. All'inizio autonoma sul piano logistico, era normalmente stanziata in una provincia, di cui aveva la responsabilità della sicurezza e della difesa militare. Nella storia di Roma, l'esercito poté contare su oltre 60 legioni (composte di 5 000÷6 000 armati) al termine della guerra civile tra Ottaviano e Marco Antonio,[1] e su un minimo di 28 agli inizi del principato (ridotte a 25 dopo la disfatta di Teutoburgo). Nel passaggio dalla Repubblica al Principato, e poi al Dominato, l'esercito, e con esso la struttura della legione (il cui numero di unità andò riducendosi), venne ristrutturato profondamente.

  1. ^ Parker, pp. 70-71.

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