Monti Lessini | |
---|---|
Alcune foto della Lessinia. Dall'alto in basso veduta invernale dell'alta Lessinia con le piste da sci di San Giorgio, Ponte di Veja, il paese di Giazza, un fiore in val Fraselle, pascoli estivi, tipica costruzione in pietra della Lessinia (lastame). | |
Continente | Europa |
Stati | Italia |
Catena principale | Prealpi Venete |
La Lessinia, o Monti Lessini, è un altopiano e un supergruppo alpino situato prevalentemente in provincia di Verona e parzialmente nelle province di Vicenza e Trento.
Una parte del territorio lessinico costituisce il Parco naturale regionale della Lessinia. Confina a nord con la Val di Ronchi e il Gruppo del Carega, a est con la Val Leogra, a sud con il corso dell'Adige e l'alta pianura veronese e a ovest con la Val Lagarina. Le sue cime raggiungono un'altitudine tra i 1500 e i 1800 m s.l.m.
Fin dai tempi più remoti la Lessinia vide la presenza dell'uomo, che qui poteva facilmente reperire la selce e rifugiarsi nelle molte grotte e ripari. Risale all'inizio del II millennio a.C. la diffusione dei castellieri, piccoli insediamenti fortificati posti sulla sommità dei rilievi, di cui rimangono solo alcune tracce oramai confuse nel territorio. Prima dell'arrivo dei Romani, avvenuto tra il III e il II secolo a.C., la zona era abitata da diverse popolazioni di origine retica, tra cui gli Arusnati. A quel tempo l'altopiano risultava quasi interamente occupato da boschi per la parte più bassa mentre le spianate più in quota erano adibite a pascolo estivo. In seguito alla caduta dell'Impero Romano il territorio andò incontro a un'evidente decrescita demografica, che si interromperà solamente agli inizi dell'XI secolo.
Dall'età carolingia, fino all'avvento dell'età comunale, gran parte della Lessinia fu sotto il controllo della Chiesa veronese, un dominio che andò in crisi con l'affermazione dei commercianti di lana di cui i Della Scala, futuri signori di Verona, erano gli esponenti cittadini. Nel 1287, il vescovo Bartolomeo della Scala concesse a un gruppo di coloni di origine tedesca di stabilirsi nell'area dell'odierna Roverè Veronese, costituendo il primo nucleo dei Cimbri della Lessinia. Con la dedizione di Verona a Venezia del 1404 anche l'altopiano passò sotto la dominazione della Serenissima, che procedette a conferire agli abitanti diversi privilegi in cambio della sorveglianza del confine a nord. L'arrivo di Napoleone comportò grandi cambiamenti nell'assetto amministrativo della zona, in parte mantenuti dalla successiva dominazione austriaca. Gli anni successivi all'annessione del Veneto al Regno d'Italia furono molto duri per la popolazione, che conobbe carestie ed epidemie. Risparmiata dai tragici avvenimenti della prima e seconda guerra mondiale, la fine del XX secolo si è caratterizzata per un progressivo spopolamento dei comuni lessinici a favore di un'emigrazione verso la città.