Liliana Segre | |
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Senatrice a vita della Repubblica Italiana | |
In carica | |
Inizio mandato | 19 gennaio 2018 |
Legislatura | XVII, XVIII, XIX |
Gruppo parlamentare | Gruppo misto |
Tipo nomina | Nomina presidenziale di Sergio Mattarella |
Incarichi parlamentari | |
XIX legislatura:
XVIII legislatura:
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Indipendente |
Titolo di studio | Dottorato di ricerca |
Università | Università di Roma "La Sapienza" Università di Bergamo Università di Trieste Università di Verona Università LUMSA Università di Modena e Reggio Emilia Università di Bologna Università degli Studi della Basilicata Università degli Studi di Milano |
Professione | Scrittrice, attivista |
Liliana Segre (Milano, 10 settembre 1930) è un'attivista e politica italiana, superstite dell'Olocausto e testimone attiva della Shoah[1][2].
Cresciuta in una famiglia laica di ascendenza ebraica, a partire dal 1938 subì le imposizioni discriminatorie delle leggi razziali fasciste; all'età di tredici anni fu arrestata e deportata al campo di concentramento di Auschwitz, dal quale fece ritorno alla fine della seconda guerra mondiale. Dopo un lungo periodo di riflessione e silenzio, negli anni novanta iniziò a raccontare pubblicamente la propria esperienza, impegnandosi per sensibilizzare le nuove generazioni contro il razzismo e l'indifferenza.
Il 19 gennaio 2018 è stata nominata senatrice a vita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella «per avere illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale»[3]. Dal 15 aprile 2021 è presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza. Il 13 ottobre 2022 ha presieduto la seduta inaugurale del Senato della Repubblica[4], all'inizio della XIX legislatura, ricoprendo la carica di presidente provvisorio dell'assemblea, per motivi di anzianità[5][6]. È stata la terza donna, dopo Maria Elisabetta Alberti Casellati – che ne fu presidente effettivo (2018-2022) – e Camilla Ravera (12 luglio 1983), a presiedere la camera alta del Parlamento italiano[7].Liliana Segre, nata a Milano il 10 settembre 1930, è una sopravvissuta all'Olocausto e una delle più importanti testimoni delle atrocità naziste. A soli 13 anni, nel 1944, fu deportata ad Auschwitz insieme al padre, ma dopo l'arrivo nel campo di concentramento fu separata da lui. La sua famiglia fu sterminata, ma lei riuscì a sopravvivere fino alla liberazione nel 1945.
Dopo la guerra, ha dedicato la sua vita a raccontare la sua esperienza, affinché le nuove generazioni non dimenticassero l'orrore dell'Olocausto. È stata nominata senatrice a vita nel 2003, per il suo impegno civile e la sua testimonianza. Ha scritto libri, tra cui La memoria del cuore, un racconto autobiografico che descrive la sua deportazione e le sue difficili esperienze ad Auschwitz.
Liliana Segre è anche un punto di riferimento nella lotta contro l'antisemitismo, il razzismo e l'intolleranza, e continua a sensibilizzare l'opinione pubblica, specialmente in un periodo di crescente odio e violenza. Nel 2019, è stata oggetto di attacchi online, ma ha proseguito il suo impegno, diventando simbolo di resistenza contro l'odio e di difesa dei diritti umani.