Limes Tripolitanus limes africano | |
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La frontiera africana (marrone scuro) nel tardo II secolo d.C. Settimio Severo ampliò il limes Tripolitanus drasticamente (colore marroncino). Vi fu anche, per un breve periodo, la presenza militare romana nella capitale dei Garamanti Garama nel 203 (marrone chiaro). Gran parte di successi di queste campagne militari si deve al legatus legionis della legio III Augusta, Quinto Anicio Fausto. | |
Localizzazione | |
Stato attuale | Tunisia Libia |
Coordinate | 30°08′30″N 9°30′30″E |
Informazioni generali | |
Tipo | strada militare romana affiancata da forti e fortini ausiliari, burgi, ecc. |
Costruzione | Commodo-V secolo (Vandali) |
Condizione attuale | numerosi resti antichi rinvenuti in varie località. |
Inizio | Fossatum Africae |
Fine | limes della Cireanica |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | Impero romano |
Funzione strategica | protezione frontiera meridionale dell'Impero romano |
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Il limes Tripolitanus fu l'ultimo tratto di limes africanus ad essere organizzato nella regione omonima. Il primo imperatore che attuò questo processo fu Commodo.[1] Fu però Settimio Severo, imperatore nativo di Leptis Magna, a portare l'Impero romano alla sua massima espansione in Africa settentrionale ed a rivolgere particolare attenzione al limes di questo settore.[2] Si trattava di un sistema di difese a protezione soprattutto delle tre più importanti città (commerciali) della costa (da cui il nome di Tripolitania): Sabratha, Oea e Leptis Magna.[3] Rimase attivo fino alla conquista vandala, che occupò però solo la fascia di costa settentrionale (nel 455[4]), e potrebbe essere stato "riattivato" in parte dopo la re-conquista bizantina di Giustiniano del 533.[4]