Berbero ⵜⴰⵎⴰⵣⵉⵖⵜ, Tamaziɣt | |
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Parlato in | Marocco Algeria Tunisia Libia Egitto Isole Canarie Mauritania Mali Niger Burkina Faso e in altri Stati confinanti, oltre ai paesi d'emigrazione (soprattutto Francia, Spagna, Canada, USA, Belgio, Paesi Bassi e Italia) |
Regioni | Nordafrica (Tamazɣa) |
Locutori | |
Totale | circa 30 milioni |
Altre informazioni | |
Scrittura | tifinagh, alfabeto berbero latino, alfabeto arabo |
Tipo | VSO introflessiva |
Tassonomia | |
Filogenesi | Lingue afro-asiatiche Lingue camitiche |
Statuto ufficiale | |
Ufficiale in | Marocco, Algeria
Una delle lingue nazionali di:
Mali, Niger |
Regolato da | In Marocco: IRCAM;
In Algeria: HCA; In Mali: DNAFLA; In Francia: Accademia berbera |
Codici di classificazione | |
ISO 639-2 | ber
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ISO 639-5 | ber
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Linguist List | berb (EN)
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Glottolog | berb1260 (EN)
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Linguasphere | 10
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Estratto in lingua | |
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1 ⴰⵎⴰⴳⵔⴰⴷ ⴰⵎⴻⵏⵣⵓ: ⵉⵎⴷⴰⵏⴻⵏ ⴰⴽⴽⴻⵏ ⵎⴰ ⵍⵍⴰⵏ ⵜⵜⵍⴰⵍⴻⵏ-ⴷ ⴷ ⵉⵍⴻⵍⵍⵉⵢⴻⵏ, ⵎⵎⴻⴳⴷⴰⵏ ⴷⴻⴳ ⵉⵣⴻⵔⴼⴰⵏ ⴷ ⵢⵉⵙⴻⵖ ⵏⵙⴻⵏ. ⵙⵄⴰⵏ ⵜⴰⵖⵥⵉⵏⵜ ⴷ ⵜⴻⴼⵔⵉⵔⵜ ⵔⵏⵓ ⵉⵍⴰⵇ ⴼⴻⵍⵍ-ⴰⵙⴻⵏ ⴰⴷ ⵍⵃⵓⵏ ⴰⴽⴽⴻⴷ ⵡⵉⵢⵢⴰⴹ ⵙ ⵜⴻⴳⵎⴰⵜ. | |
Traslitterazione Amagrad Amenzu: Imdanen akkenma llan ttlalen-dd d-ilelliyen, mmegdan deg yizerfan ed yiseɣ nsen. tella ɣer-sen teɣẓint ed tefrirt aha yuccel fella-sen ad lḥun akked wiyaḍ es tegmat. | |
«Nam et in Africa barbaras gentes in una lingua plurimas novimus.»
«Infatti anche in Africa conosciamo molte popolazioni barbare che parlano una sola lingua.»
Il berbero (ⵜⴰⵎⴰⵣⵉⵖⵜ, Tamaziɣt o Tamazight, pronuncia: [tamaˈziɣt]) è la lingua parlata dai Berberi, un'etnia indigena del Nordafrica. Fa parte delle lingue berbere, sottogruppo delle lingue camitiche appartenenti alla famiglia linguistica delle lingue afro-asiatiche. È quindi imparentata, tra le altre, con l'egizio, con l'arabo e l'ebraico. Le forme più antiche del berbero sono rappresentate dall'antico libico.
In italiano, il termine "berbero" deriva dal francese berbère, che a sua volta riprende la pronuncia magrebina dell'arabo barbar. Il termine arabo probabilmente non fa che continuare il latino barbarus, con cui venivano chiamate, nell'Impero romano, le popolazioni di lingua non latina[1]. Un'etimologia popolare, riportata già da Ibn Khaldūn, afferma che gli Arabi, non capendo chi parlava il berbero, dicevano che "emetteva suoni inintelligibili" ("emettere suoni inintelligibili" in arabo si dice barbar), analogo alla parola in greco antico: βάρβαρος?, bárbaros del greco antico.
Attualmente i berberi non amano più sentirsi chiamare con questo nome (in arabo barbar vuole dire anche "barbaro"), e per definirsi preferiscono usare il termine berbero amaziɣ (al plurale imaziɣen, "uomini liberi"), e per la lingua berbera il corrispettivo femminile tamaziɣt.